La nascita del nuovo governo sta facendo esplodere il Movimento 5 stelle. La senatrice Barbara Lezzi non ha intenzione di mollare e chiede un nuovo voto su Rousseau, Vito Crimi cerca di correre ai ripari convocando un’assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento 5 stelle. Il fondatore e garante Beppe Grillo è intervenuto con un post criptico: «13 febbraio 2021. Ti ricorderai questa data. Perché da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099». Nel tardo pomeriggio arriva il primo annuncio: il deputato Giuseppe D’Ambrosio lascia.

Giovedì la piattaforma Rousseau ha stabilito la vittoria dei sì con il 59,3 per cento dei voti correlando il via libera a Draghi con la nascita del ministero della transizione ecologica, un voto che secondo la senatrice Lezzi – che chiedeva l’astensione – non ha portato a quello che la maggioranza degli attivisti ha chiesto: «Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l'effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo. È evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti che hanno espresso altra indicazione, il voto alla fiducia deve essere NO».

Le motivazioni

Lezzi ha inviato ai vertici del Movimento, incluso Grillo, una lettera con una dettagliata spiegazione: «In riferimento alla consultazione sulla piattaforma Rousseau dello scorso 11 febbraio -si legge- segnaliamo che la previsione indicata dal quesito non è stata soddisfatta dalla formazione del Governo indicata dal Presidente Draghi, di seguito esplicitiamo le ragioni della contestazione». Nella lettera prosegue: «Nel post pubblicato da Beppe Grillo in data 6 febbraio 2021 si elencano dieci proposte, le prime due sono riferite alla transizione ecologica», si parla di fare del ministero dello Sviluppo e dell’Ambiente un unico ministero e di spostare le competenze energetiche al nuovo dicastero. Per Lezzi «Alla luce di questi elementi, l’indicazione di voto del gruppo parlamentare è di sfiducia al nuovo Governo in quanto non attinente con la volontà degli iscritti». «Per modificare l’orientamento di voto, è necessaria nuova consultazione ed il quesito non dovrà più prevedere il super-ministero ma l’opzione numero delle proposte di Beppe Grillo e dovrà indicare il perimetro della maggioranza, ormai noto, che consiste nella presenza di Lega, Forza Italia, Partito Democratico, Leu, Italia Via e Movimento 5 Stelle», termina il testo.

Nel post che accompagna la lettera si riferisce poi a Crimi: «Gentile Capo Politico, in qualsiasi altro Paese e in qualsiasi altra forza politica, lei avrebbe tratto le più onorevoli conseguenze anziché minacciare espulsioni».

Il post di Grillo

Il fondatore del Movimento si lancia in un viaggio onirico. «Se il 2099 è un’astrazione, allora prova così. Metti lo smartphone in modalità aereo e vola con la fantasia. Chiudi gli occhi. Visualizza il tuo nipotino. Visualizzalo nonno. Coi capelli bianchi, i denti rifatti, la prostata così così. Commuoviti. Ecco, se sei capace di commuoverti per il futuro, allora sei un “ragazzo del ‘99”. O una “ragazza del ‘99”». Del 2099». Per lui bisogna commuoversi per il futuro e fare una «transizione cerebrale»: «Se riesci a commuoverti per il futuo, credi che il benessere non voglia dire produrre di più, ma vivere meglio. Credi che le persone contino più delle cose, nel cielo vuoi più rondini e meno satelliti, nei parchi vuoi più lucciole e meno display».

E conclude: «Se hai capito questo, è perché hai sentito. Perché per capire col cervello bisogna prima sentire col cuore. È la transizione cerebrale che abbiamo bisogno».

La riunione

Il capogruppo al Senato, Ettore Licheri, in parte dà ragione a Lezzi. Il capruppo ha inviato un messaggio dove riconosce che «c'è delusione, frustrazione e incertezza». Ma il momento «impone di mantenere la calma. Nel pomeriggio «ci sarà una riunione congiunta in cui ascolteremo il nostro capo politico e ciascuno di noi potrà esprimere il proprio pensiero». Licheri invita a «restare uniti e non dividerci proprio ora. So che è dura per tutti figuratevi per me, ma sforziamoci di mantenere i nervi saldi e lavorare per il bene del Movimento. Non c'è niente di irreversibile e per tutto c'è sempre una soluzione. Se restiamo uniti senza litigare la troveremo». Ha deciso di convocare prima della riunione congiunta una riunione di senatori.

Le chat interne

Nelle chat interne - riporta Adnkronos - il malcontento è generalizzato. La deputata Margherita Del Sesto parla di restaurazione e invoca il ritorno all'opposizione, mentre la collega Angela Masi chiede la possibilità di votare secondo coscienza alla luce della larghissima maggioranza che sostiene il nuovo esecutivo targato Mario Draghi. Doveva essere il governo dei «migliori», scrive la deputata Valentina Corneli, e invece è diventato un «governicchio di mezze cartucce» che vede il M5s fuori dai ministeri politici di peso. Maria Luisa Faro, della Commissione Bilancio scrive: «Il M5s è morto e non sismo stati noi ad ucciderlo».

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