Il presidente della Camera Roberto Fico difende il diritto degli ucraini a difendersi: «La pace non significa resa, la pace va raggiunta ma non significa arrendersi» e rispetto all’Anpi, pur dando formalmente ragione all’associazione ha avvertito sull’importanza di non mettere sullo stesso piano l’aggredito e l’aggressore.

  • Roberto Fico ha parlato a margine dell'evento organizzato nel teatro Kursaal Santalucia di Bari in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo «La resistenza è un bel futuro».
  • Per Fico «oggi ancora di più il popolo ucraino si deve determinare e va rispettato il suo diritto di popolo, di istituzione, il diritto alla difesa, che è un diritto sacrosanto e il Parlamento italiano è vicino al popolo ucraino, alle istituzioni ucraine e a questo diritto». 
  • Sull’Associazione dei partigiani, il pentastellato ha commentato: «L'Anpi è un grandissimo patrimonio del nostro paese, pieno di circoli e di dibattiti». Quindi «ribadisco la posizione che credo sia giusta: non si può mai, neanche per un solo momento, mettere sullo stesso piano, ma questo vale in generale non per l'Anpi i diritti di chi è stato aggredito e di chi ha aggredito», ha spiegato rispondendo alla domanda sulla posizione dell'Anpi sulla resistenza ucraina. «A volte – ha concluso - io credo che sia anche un po’ fuorviante chiamare questa guerra “guerra”, perché in effetti la guerra è fatta tra due parti, invece qui c’è un’aggressione in piena regola».

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