Dopo oltre tre ore di Consiglio federale di partito, il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato che dopo le elezioni europee di giugno si terranno i congressi regionali del partito che si concluderanno con quello federale presumibilmente in autunno. Una decisione sofferta, quella di Salvini, ma necessaria viste le tensioni degli ultimi mesi e il tracollo del partito che tra le elezioni in Sardegna e in Abruzzo non è mai riuscito a superare la doppia cifra dei voti ottenuti.

Matteo Salvini si trova alla guida del partito dalla fine del 2013, quando vinse le primarie degli iscritti contro Umberto Bossi, ottenendo 8.162 voti, pari all’82 per cento delle preferenze.

Le liste e il programma

In una nota il partito specifica che la squadra è compatta al fianco del segretario Matteo Salvini: «Tutti i Capigruppo (tra Europa e Italia), un ministro, un governatore e un sindaco lavoreranno insieme per il programma in vista delle europee. Salvini ha ribadito che la Lega è alternativa ai socialisti, sinistre e von der Leyen». E ancora: «Per un risultato a doppia cifra, il leader desidera liste forti e aperte». A lavorare al programma elettorale in vista delle europee saranno Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, il ministro Giancarlo Giorgetti e, infine, il governatore del Friuli Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga.

I leader leghisti hanno a disposizione ancora un mese di tempo per presentare le liste. C’è ancora il giallo sul generale Vannacci, che piace molto a Salvini ma non trova l’unanimità di altri esponenti del partito. Sulla sua possibile candidatura è intervenuto il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo: «Tante idee che Vannacci ha espresso non sono condivise da una parte della base e non le condivido neanche io in alcuni contesti. Ma al di là di questo lui ha avuto il coraggio di difendere la libertà di pensiero nel mondo del politicamente corretto. In un partito come la Lega, che difende tutte le libertà, ci può stare la sua candidatura».

Prima del consiglio federale Salvini aveva detto: «Vannacci sì, Vannacci no, Vannacci forse. Lo stimo, c'è un ragionamento aperto, decideremo entrambi».

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