Matteo Salvini continua ad attaccare Domani e minaccia querele: «Quelli di sinistra, o qualche giornalista poveretto, che scrive in questi giorni che i calabresi che votano la Lega sono ‘ndranghetisti non mancano di rispetto a me. A me ne hanno dette di tutti i colori», ma «mancano di rispetto a voi» ha detto a Rosarno durante l’inaugurazione di una nuova sede della Lega.

Il segretario del Carroccio continua a travisare il contenuto delle inchieste di Domani da cui sono emersi contatti opachi con la criminalità, senza rispondere nel merito nè prendere le distanze dalle figure coinvolte.

Politici e giornalisti

Accanto a Salvini c’erano Enzo Cusato, candidato per le regionali, e il presidente facente funzioni Nino Spirlì. Come riportato da Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian su queste pagine, Cusato, consigliere comunale uscente di Rosarno, paese della piana di Gioia Tauro è consuocero del boss Bellocco, un casato della 'ndrangheta con ramificazioni nel centro nord Italia e all'estero.

Un pentito, Salvatore Facchinetti, ex affiliato alle cosche Pesce-Bellocco, nel 2012, sui politici di riferimento della ‘ndrangheta ha risposto agli inquirenti: «Enzo Cusato era vicino a loro». Dichiarazione che non ha portato implicazioni giudiziarie al leghista di Rosarno, la cui candidatura ha anche passato il vaglio della commissione antimafia. Per il segretario della Lega Calabria e contemporaneamente avvocato del candidato, Giacomo Saccomanno, si tratta di «spazzatura».

Salvini è passato direttamente all’attacco: «Questi politici e questi giornalisti che dicono che chi vota Lega in Calabria è della ‘ndrangheta – ha ancora una volta ripetuto cambiando il senso dell’articolo – li querelo, mancano di rispetto a voi. Io torno, e soprattutto dopo il voto. Questa terra è stupenda e non merita di finire sui giornali per parlare solo di ‘ndrangheta, spari, disastri»

Senza fare nomi ha replicato: «Quello è nipote di, e consuocero di, è mancanza di rispetto. Perché se uno ha un parente criminale e si ribella io lo abbraccio, io lo stimo». Anche se agli atti non risulta nulla di tutto questo. «Io sono qui a testa alta perché sono sicuro di incontrare una marea di gente per bene» ha concluso Salvini.

Da ieri si susseguono le dichiarazioni contro Domani, e sul suo profilo Facebook ha pubblicato anche un post a tema: «Le inventano tutte pur di dare addosso alla Lega, roba da matti».

Le strade

Salvini non dimostra alcuna intenzione di fare accertamenti sui suoi candidati. Franco Mirabelli, capogruppo in commissione antimafia del Pd, ieri ha chiesto che prenda provvedimenti. Per lui l’atteggiamento del segretario è «faciloneria e spregiudicatezza per cercare di allargare al sud Italia il partito della Lega, senza fare le dovute verifiche e prendere le necessarie distanze da figure compromesse».

Dalla regione del sud Salvini ha preferito ancora una volta affrontare l’argomento green pass (la sua linea continua a essere distante da quella della maggioranza a cui appartiene), i migranti, e ha fatto promesse alla Calabria: «Questa terra potrebbe campare di industria e di turismo» e ha parlato si salvaguardare «la spesa» e i prodotti calabresi.

Il segretario è poi passato alle infrastrutture: «Se qualcuno pensa che votando la Lega ci siano scorciatoie e favori la risposta è no, noi non siamo in grado e non vogliamo questo» e ha parlato di strade: «Le strade non solo per Rosarno. La Calabria è bella ma è lunga. Non è possibile che nel 2021 si muoia sulla statale 106, nota come l’autostrada della morte».

Ha fatto un riferimento anche alla vicina Gioia Tauro: «Poi ci sono porti, come Gioia Tauro, famoso non per le cose buone ma per la criminalità: noi ripuliremo il porto». Nonostante il caos della sanità lombarda emerso a seguito della pandemia, Salvini ha citato le regioni a guida centrodestra come esempi di buona gestione, e ha promesso migliorie nella sanità locale grazie alla Lega: «La sanità calabrese tornerà a essere gestita da dirigenti calabresi».

Il “capitano”, come si fa chiamare dai suoi seguaci, se l’è presa con la sinistra: «Gli altri che stanno a sinistra vengono una volta all’anno» e ha aggiunto: «le settimane prossime torno». Per Salvini «il centrodestra vince e la Lega è primo partito». E mentre si avvicinano le amministrative e la Lega rischia di arretrare nel consenso, il leader della Lega ha deciso che non chiuderà la campagna elettorale a Milano, sua città natale, o a Roma: «Da segretario della Lega ho fatto una scelta: chiuderò la campagna elettorale in regione Calabria». 

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