Perché mai Alberto Campagnoli, un geometra di 37 anni senza esperienza specifica di giornali e affini, a metà giugno è entrato nel consiglio di amministrazione di Visibilia editore poco dopo averne comprato in Borsa il 5,8 per cento del capitale? Campagnoli, a quanto pare, non è tipo che si scoraggi facilmente.

Il giovane imprenditore di Corsico, alle porte di Milano, titolare di una ditta di lavori edilizi, ha investito poche decine di migliaia di euro e si è così comprato il biglietto d’ingresso nel board della piccola società editrice fondata da Daniela Santanchè, ora indagata dalla procura di Milano per falso in bilancio.

Ad aprirgli le porte è stato Luca Ruffino, che è diventato il principale azionista, nonché presidente, di Visibilia editore dopo che nell’ottobre scorso Santanchè si è fatta da parte.

Toccherà al nuovo socio forte salvare il salvabile di un piccolo gruppo editoriale che nelle settimane scorse ha evitato in extremis il fallimento. Ruffino, a differenza di Campagnoli, può già vantare un lungo curriculum da imprenditore. La sua Sif Italia è un'azienda specializzata nella gestione di grandi condomini (amministra circa 80 mila appartamenti concentrati nell'area di Milano).

Entrambi gli aspiranti risanatori di Visibilia si occupano quindi di immobili, anche se su fronti diversi. A unirli, però, c’è un altro filo sottile. Un filo nero, per meglio dire, che scorre sottotraccia e che Domani è in grado di rivelare. Ruffino e Campagnoli, che si conoscono bene tra loro, vantano un consolidato rapporto con gli ambienti della destra milanese, un mondo che da decenni ha il suo punto di riferimento nella famiglia La Russa: oltre a Ignazio, il presidente del Senato, anche il fratello Romano, assessore alla Sicurezza in Lombardia.

La parabola di Visibilia

Insomma, uscita di scena Santanchè, la parabola di Visibilia si è conclusa tra le braccia di due imprenditori che riportano allo stesso partito della ministra del Turismo. Una sorta di soccorso nero, con il marchio di Fratelli d’Italia, che si è fatto carico del salvataggio dell’azienda. È vero che tra debiti e perdite i conti lasciano pochi margini di manovra, ma per il momento sembra scongiurato il fallimento, che avrebbe aggravato la posizione giudiziaria di Santanchè.

I nuovi azionisti di Visibilia vantano anche un altro rapporto che data molto indietro negli anni ed è quello con Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia che con i La Russa è imparentato, visto che ha sposato la figlia di Romano.

Di Ruffino è già stata segnalata sui giornali la disavventura giudiziaria che cinque anni fa lo ha infine visto assolto in Cassazione da un’accusa di finanziamento illecito ai partiti che risaliva al 2011. Nello stesso processo era imputato anche Osnato, prosciolto in appello.

Ora però si scopre, come Domani ha ricostruito, che anche il nome di Campagnoli è finito nelle carte di un’inchiesta giudiziaria insieme a quello di Osnato. L’inchiesta è quella ribattezzata “Mensa dei poveri”, avviata nel 2019 dalla procura di Milano su una trama di corruzione e denaro nero che travolse i vertici lombardi di Forza Italia.

Campagnoli non è mai stato indagato, ma il suo nome viene citato più volte dagli investigatori che hanno ricostruito gli affari dell’imprenditore Daniele D’Alfonso, descritto come il grande corruttore dei politici coinvolti.

Ebbene, secondo quanto si legge negli atti giudiziari, D’Alfonso faceva provvista di denaro nero che poi girava ad alcune aziende. Tra queste c’era anche la Servicehome, di cui Campagnoli è unico azionista e amministratore. Contattato da Domani, Campagnoli non ha ancora risposto alle nostre domande.

«Daniele (cioè D’Alfonso, ndr) passerà (...) a ritirare i contanti che poco dopo dovrà dare a Campagnoli (...) per il solito giro di false fatture», annotano gli investigatori in uno dei numerosi passaggi in cui viene tirato in ballo il nuovo azionista di Visibilia editore.

Negli atti d’indagine vengono anche segnalati gli stretti rapporti d’affari tra Campagnoli e Osnato, alla sua seconda legislatura da deputato di Fratelli d’Italia.

Fino al giugno di due anni fa i due soci si spartivano il capitale della Building solution, un’azienda di servizi immobiliari, e ancora oggi controllano il 45 per cento ciascuno di ABC servizi, un’azienda milanese che si occupa di impianti idrosanitari. Poi, solo poche settimane fa, Campagnoli ha fatto il grande salto nell’editoria. Raccogliendo l’eredità di Daniela Santanchè.

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