- I riformisti chiedono la conferma della linea sull’Ucraina. Borghi: «Non vogliamo creare problemi alla segretaria ma siamo la un partito della sinistra di governo. E non possiamo fare alla Meloni il regalo del monopolio atlantista».
- Furfaro: «La linea resta la stessa, solo chiediamo più Europa». Provenzano: «Non c’è niente da spiegare. Il Pd ha votato tutti i decreti per l’invio delle armi in Ucraina e lo ha fatto anche Schlein. Chi solleva questo tema lo fa più che altro per fare polemica».
- Ma non è un tema su cui si può scherzare troppo nel Pd. Perché è il partito che esprime il presidente del Copasir Guerini che è il ministro della Difesa durante il cui mandato un anno fa è iniziata l’invasione russa. Che si è mosso di concerto con Sergio Mattarella, peraltro fondatore del Pd.
«La questione del sostegno alla resistenza ucraina è oggettivamente una linea rossa. E dirlo non significa voler creare un problema alla nuova segretaria quanto invece confermare e garantire la vera identità di un partito di sinistra di governo in un paese occidentale. Rileggersi le dichiarazioni Sanna Marin (prima ministra finlandese, socialdemocratica e pro Ucraina, ndr)». Enrico Borghi, riformista del Pd e membro del Copasir, prova a fare un ragionamento serio sulla questione della pace e de



