Italia

Schlein, radicale ma prudente. Il piano per unire l’opposizione

  • No all’aumento delle spese militari ma sì all’aiuto all’Ucraina, no ai termovalorizzatori ma sì a quello romano. Schlein cauta, ma quelle che suonano come indecisioni possono essere anche il metodo di una politica scafata.
  • La segretaria Pd sa bene di guidare un’idra divora-segretari, un partito sul quale chi ha annunciato «il lanciafiamme» è rimasto bruciato: «Ho l’umiltà di sapere che le rivoluzioni non si fanno in un giorno, la strada sarà lunga».
  • Avverte il governo sul Pnrr, e nell’ora delle divisioni delle minoranze pensa a come unirle di nuovo: «Se aspettiamo di essere d’accordo su tutto non costruiremo l’alternativa alla destra».

Si fa presto a liquidare la prima conferenza stampa di Elly Schlein annotandone le cautela e la prudenze che sfociano in risposte non dirette. Dice no all’aumento delle spese militari, ma dietro le sue spalle c’è una bandiera ucraina: «Sarebbe meglio avere una difesa comune europea, il che non significa che, finché non c’è una condivisone vera, possiamo vedere un aumento della spesa militare in ogni paese Ue»; dice no all’ordine del giorno di grillini e rossoverdi contro il termovalorizzatore r

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