VERSO LA SFIDA PER IL QUIRINALE: L’EREDITÀ DI OSCAR LUIGI SCALFARO

Quando la presidenza notarile diventa presenza attiva e vigile

LAPRESSE
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  • La presidenza Scalfaro coincise con la fase terminale del primo periodo storico del sistema partitico repubblicano. Il quale in realtà era mutato negli ultimi due decenni almeno, ma nel dopo muro di Berlino trovò l’ufficiale giudiziario che ne sancì la fine testamentale.
  • La Guerra fredda, la conventio ad excludendum, il sistema elettorale proporzionale, le preferenze e il voto spesso di scambio, le correnti, i governi e le crisi extra-parlamentari. Scalfaro proveniva da quel mondo e si trovò catapultato in una modernità parlamentare e sociale che ne sconvolse la percezione.
  • Rimase francamente costernato e attonito rispetto al “nuovo”. Che interpretò a modo suo, ma con lenti del passato.

Ali di folla inferocita, e un po’ manzoniana, e il sangue non ancora raffermo di Capaci condussero Oscar Luigi Scalfaro al Quirinale lo stesso giorno dei funerali di Giovanni Falcone. La strage delle trame masso-mafiose-servizi deviati generò un involontario sussulto di dignità parlamentare e le Camere riunite in sessione solenne elessero Scalfaro, al sedicesimo scrutinio, evitando lo strazio analogo che portò Leone al Quirinale solo dopo oltre venti votazioni. In quelle giornate da scenario

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