Quello di Mario Draghi è il governo del presidente. Sergio Mattarella lo ha voluto con forza a febbraio 2021, in piena pandemia, e ora lo difende con altrettanta convinzione. Oggi più di allora, il capo dello stato sa che probabilmente dopo questo esecutivo non ci sono alternative, nomi da proporre ai partiti per scegliere un nuovo presidente del Consiglio o maggioranze diverse da quella attuale. Forza Italia va avanti solo se Draghi rimane, così come la Lega; il Pd non parla più con il M5s e Giuseppe Conte non riesce più a governare il suo partito.

La legislatura è all’ultimo miglio e le regole passate, che Mattarella ha rispettato vestendo i panni dell’arbitro convinto di voler evitare il voto anticipato, valgono meno che in passato: il poco tempo a disposizione rende molto più complicate soluzioni alternative come lo sono state per i precedenti governi. Eppure, nonostante queste ragioni, ieri ha rifiutato le dimissioni del premier chiedendogli di tornare in parlamento per «valutare la situazione». Più volte ha richiamato i partiti capricciosi alla responsabilità, ma i moniti non sono bastati per arrivare fino alla fine della legislatura.

L’ultimo tentativo

Una richiesta di responsabilità, però, è contenuta anche nella scelta di voler parlamentarizzare la crisi, con Draghi che mercoledì si recherà sia alla Camera sia al Senato per capire se ci sono le condizioni per andare avanti. Il comunicato diffuso dopo l’incontro con il presidente del Consiglio dice chiaramente che Draghi dovrà svolgere delle «comunicazioni» a deputati e senatori, e non un’informativa.

Non è una scelta casuale, perché le prime prevedono che, dopo l’intervento del premier e il dibattito, si svolga un voto su una risoluzione che firmano i partiti della maggioranza. Niente consultazioni informali del premier a palazzo Chigi o dentro le mura spesse del Quirinale.

I partiti dovranno prendersi le proprie responsabilità e dire pubblicamente in aula se ci stanno oppure no. Soprattutto il M5s. È probabilmente l’ultimo tentativo del presidente, cosciente del fatto che quello di Draghi può essere l’ultimo governo di questa legislatura.

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