Italia

Lettera a una giovane leader sulla sinistra, l’anima e l’infelicità

  • Perché, per quanto ci interessiamo all’attualità, non discerniamo nel presente i torti e le ragioni con la relativa chiarezza con cui ci appaiono al passato? La filosofia suggerisce una conversione dello sguardo, necessaria a rinnovare il pensiero politico.
  • Occuparsi solo del mezzo – come ricostruire un partito della sinistra – lascia nel buio il fine: rimuovere almeno la parte di infelicità umana che dipende dalle società ingiuste.
  • Il pensiero politico non può rinnovarsi se non illumina la natura e le ragioni di questa infelicità, che non riguarda solo il corpo e il welfare, ma inscindibilmente l’anima e i suoi bisogni – il senso delle nostre vite. Ogni vita mortificata spoglia la civiltà del suo valore, e la prepara al suicidio della guerra.

Molte volte mi sono chiesta che cosa ci renda ciechi alla storia presente, impedendoci di discernere i torti e le ragioni, ma anche solo la vera grandezza e la vera miseria, almeno con il grado di lucidità e condivisibilità con cui li discerniamo nelle azioni e negli eventi del passato. Un grado relativo, fatto di acquisizioni sempre rivedibili e di scoperte sempre nuove: ma di acquisizioni e scoperte si tratta, non della nebbia intrisa di menzogne che circonda le azioni mentre si svolgono, i

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