Il governo ha ancora tempo e modo per fare marcia indietro sui 43 milioni di euro, inizialmente destinati al fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso come racket e usura, trasferiti all’organizzazione di Milano-Cortina 2026. La storia è stata svelata da Domani nelle pieghe del decreto Sport.

Nel dettaglio lo stanziamento serve per potenziare i servizi di ordine pubblico, di prevenzione del terrorismo e per garantire il supporto logistico da parte delle forze armate dell’Olimpiade invernale. Un plus di compito che ha richiesto il reperimento di 43 milioni di euro aggiuntivi.

Il governo comunque ha respinto le critiche. Secondo quanto trapelato dal dipartimento dello Sport, la misura è stata finanziata con risorse disponibili al ministero dell’Economia. Ma è il ragionamento contabile, altra cosa è la scelta politica compiuta. Perché quei 43 milioni di euro potrebbero comunque restare a disposizione di politiche di contrasto alla criminalità, attraverso iniziative di altro tipo.

Sfida al governo

Adesso tocca capire se la posizione sarà confermata o meno dal governo. Le opposizioni offrono una soluzione e allo stesso tempo lanciano la sfida: hanno presentato tre diversi emendamenti per correggere la rotta. Il Pd, con una proposta del deputato Mauro Berruto, chiede di attingere le risorse dal «fondo per interventi strutturali di politica economica».

L’Alleanza verdi-sinistra, con Elisabetta Piccolotti, propone di reperire lo stanziamento, attraverso l’aumento della tassazione dal 3 al 4 per cento sui servizi digitali.

Anche i 5 stelle hanno depositato un emendamento: per l’ex capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, quei soldi possono essere reperiti dal cosiddetto “fondino” usato nelle varie manovre economiche. Tra gli emendamenti spicca anche quello del relatore per l’istituzione del commissario per gli stadi. «La nuova struttura commissariale, concepita per accelerare e semplificare gli interventi di riqualificazione degli stadi e di realizzazione di nuovi, prevede che i sindaci delle città interessate possano essere nominati sub commissari», ha annunciato il ministro dello Sport, Andrea Abodi.

Tornando alla questione del fondo anti racket, ha mobilitato anche il comune di Milano. Il presidente della commissione antimafia meneghina, Rosario Pantaleo, e il presidente della commissione giochi olimpici e paralimpici, Alessandro Giungi, hanno avviato un’interlocuzione con la presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia. A confermare che il governo abbia deciso di spostare le risorse dall’antimafia ai giochi invernali, è il dossier della Camera sul decreto.

«Si dispone il ricorso a quota parte delle somme del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, resesi disponibili al termine di ogni esercizio finanziario», si legge nel documento. Significa che i soldi non impiegati nell’ambito del fondo, che fa capo al Viminale ed è gestito operativamente dalla Consap, tornano a disposizione del bilancio statale, quindi al Mef. Ma la legge indica che le risorse siano assicurate al «finanziamento di interventi urgenti e indifferibili, con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi». Non appuntamenti sportivi.

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