Il parlamentare indipendente eletto con l’Alleanza Verdi e sinistra italiana Aboubakar Soumahoro ha lasciato il gruppo di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per entrare nel gruppo misto.

Il deputato ha deciso di cambiare collocazione dopo il caso mediatico che l’ha investito, incentrato sulla vicenda della Karibù, legata a sua moglie e sua suocera: «Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo Parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS), con quale sono stato eletto da indipendente» scrive Soumahoro in un dossier stampa pubblicato sul suo sito personale.

«Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al Gruppo Parlamentare Misto, lasciando il gruppo AVS, per proseguire la mia attività di parlamentare. Sono entrato in parlamento con l’impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi “invisibili” da anni nel nostro paese».

Le indagini

Soumahoro nel documento risponde anche ad alcune delle accuse che gli sono state mosse. Il deputato sostiene di aver chiesto chiarimenti sulla cooperativa già a fine 2021. «Lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e - pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative - chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e - così mi venne detto - che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli».

Il deputato fornisce anche alcune motivazioni, in parte già portate durante l’intervista di Soumahoro a Corrado Formigli durante la trasmissione Piazza Pulita. «Mentre ero fortemente impegnato con le mie attività sindacali e sociali sul territorio nazionale, avevo speranza che la situazione potesse rapidamente risolversi una volta arrivati i fondi pubblici attesi; la seconda è porre le mie scuse incondizionate a quei lavoratori, che avrebbero meritato da parte mia – in ogni caso e a prescindere da quanto sopra – una più sollecita attenzione».

Per Soumhaoro poi non c’è nessun conflitto d’interessi e sostiene che non ha mai avuto vantaggi dalla Karibu: «Ricopro questa carica da tre mesi, prima ero un attivista socio-sindacale che ha lottato per oltre vent’anni per i diritti dei lavoratori e contro lo sfruttamento e la precarietà, non nasco certo dal nulla».

Le altre accuse

Soumahoro si difende anche dalle altre accuse che lo riguardano, come quelle che fanno riferimento ai conti della Lega braccianti, il sindacato che ha fondato, e quelle sull’acquisto della sua abitazione, comprata con un mutuo e i risparmi del deputato e di sua moglie.

Per quanto riguarda l’espressione del «diritto all’eleganza, Soumahoro spiega come «Mi spiace sinceramente che non sia stato compreso ciò che realmente intendevo dire quando ho parlato di diritto alla moda e all’eleganza, laddove intendevo riferirmi al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede. Tuttavia trovo davvero singolare che mi si chieda di esprimere un giudizio di valore circa foto della mia compagna risalenti a 4 anni prima che io la conoscessi».

Il deputato si difende anche dalle accuse di aver creato una nuova forma di «caporalato» attraverso la Lega Braccianti. 

Il parlamentare parla anche di «una campagna di odio e violenza scatenata dai mass-media in rete» e annuncia, per bocca del suo avvocato, di aver «rilasciato mandato per la tutela dei suoi diritti nelle competenti sedi giudiziarie, sia in relazione alla corposa rassegna stampa su carta stampata, online, TV e radio raccolta negli ultimi 2 mesi, sia per quelle che saranno le esternazioni giornalistiche successive».

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