Sono quasi mille i candidati a parlare alla giornata conclusiva degli Stati Generali del Movimento 5 Stelle il 15 novembre. Saranno trenta e il voto sulla piattaforma Rousseau è in corso. Il presidente della Camera ed esponente del Movimento, Roberto Fico, poco prima che partisse, ha annunciato di essersi candidato e si è schierato da subito perché il Movimento vada verso un’organizzazione collegiale piuttosto che per un’impostazione verticistica.

Domenica sarà il giorno clou dopo settimane di dibattiti territoriali in streaming. Oltre a Fico, hanno chiesto agli iscritti di intervenire l’ex capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, e l’esponente di punta fuori dal parlamento, Alessandro Di Battista. Mentre i primi si sono già espressi con un post, Di Battista ancora tace sull’argomento.

Il ritorno alle origini

Intanto sono stati eletti i 305 delegati che sabato inizieranno a riunirsi nei tavoli tematici per redigere il documento finale che potrebbe dare vita a un nuovo Movimento. Il testo sarà elaborato sulla base dei documenti regionali preparati dai vari gruppi locali.

I temi sono organizzazione, idee e regole. Tra i punti all’ordine del giorno anche se mandare in pensione il sistema con il capo politico.

Il testo spiegano dal Movimento non verrà sottoposto a votazione unica dei delegati, perché le parti saranno già state precedentemente discusse. Su alcuni temi che potrebbero portare modifiche allo statuto, verrà invece indetto un voto su Rousseau. Come ad esempio il passaggio alla leadership collegiale, o con il supporto di una collegialità. Se nel testo avrà la meglio questa ipotesi, la modifica avverà in due step: prima verrà chiesto agli iscritti su Rousseau se vogliono modificare lo statuto, e quindi si proporrà un voto direttamente sulla modifica.

Per intervenire sullo statuto è necessario interpellare l’assemblea degli iscritti.

La posizione di Fico

Nella lista dei delegati pubblicata sul Bolog delle stelle compaiono big come la senatrice Paola Taverna, o il vice ministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni. 

Non ci sono nè Di Maio, nè Fico, nè Di Battista. Loro porteranno avanti le loro intenzioni solo con il discorso pubblico. Fico chiede un ritorno alle origini e punta a rilanciare il Movimento: «Migliaia di attivisti e portavoce stanno partecipando ad assemblee locali e regionali, discussioni che culmineranno sabato e domenica nella riunione nazionale, organizzata in videocollegamento come è inevitabile vista la situazione di emergenza vissuta dal Paese».

Il suo intento è ridare centralità ai Cinque stelle: «C'è da tutelare la salute di tutti. E c’è da mettere in sicurezza il tessuto socio-economico. Servono lungimiranza e progettazione, e il Movimento deve essere protagonista». Dal suo post Fico ribadisce che ha già iniziato a parlare con gli iscritti: «Negli scorsi giorni sono intervenuto durante le assemblee degli Stati Generali e ho chiesto di poter fornire un contributo anche domenica».

Il presidente ha lanciato un avvertimento agli interni: «Abbiamo una responsabilità grande, enorme. Molto spesso sento dire che ci sono altri obiettivi da raggiungere magari alle prossime elezioni, ma ci sono dei provvedimenti che sono oggi stesso in discussione in Parlamento e che possono essere realizzati grazie al nostro impegno quotidiano». Il riferimento e al disegno di legge sull’acqua pubblica, quello sul conflitto di interessi e la riforma della Rai.

Lui è per lo scambio di idee e va contro l’ipotesi verticistica: «Serve un organo collegiale per gestire un Movimento che è cresciuto molto nel tempo e che ha bisogno di un’organizzazione che permetta di raggiungere una sintesi e di fare fronte alle sfide ardue e complesse del nostro tempo».

Di Maio si candida

L’ex leader Luigi Di Maio lo ha anticipato. In un post su Facebook già martedì ha invitato tutti a votare: «Il Movimento ha il dovere di agire concretamente per dare risposte a milioni di italiani. Dopo aver partecipato come tantissimi di voi alle assemblee provinciali e regionali questo è il messaggio che porterò domenica, ed è per questo che mi sono proposto insieme ad altri 1000 iscritti per partecipare al dibattito conclusivo». Di Maio aggiunge: «E io come sempre mi metto in gioco, ci metto la faccia. L’ho dimostrato anche al referendum sul taglio dei parlamentari»

Per quanto riguarda la kermesse finale, gli iscritti a parlare in realtà non sono esattamente mille, ma 978. Il voto sulla piattaforma Rousseau è partito alle 12 di mercoledì 11 novembre e durerà fino alle 12 di giovedì. Gli iscritti a Rousseau certificati e abilitati al voto decideranno chi parteciperà ai dibattiti. Il nove si è aperta la fase di esposizione dei profili di coloro che hanno avanzato la propria candidatura per intervenire al dibattito pubblico, che seguirà i tavoli di lavoro nazionali degli Stati Generali. «È un modo per conoscerli meglio e per esprimere la preferenza con maggiore consapevolezza». Allo stesso tempo, «questa fase sarà utile anche per consentire a tutti gli iscritti di inviare eventuali segnalazioni al Collegio dei Probiviri attraverso l’apposita funzione». I trenta più votati parteciperanno al dibattito di domenica. L’elenco dei candidati «potrebbe quindi cambiare a seguito di esclusioni del capo politico – Vito Crimi – . Sempre entro e non oltre tale termine, sarà possibile per i candidati comunicare un eventuale ritiro».

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