- Sulla diversità etica dei suoi dirigenti il Pci ha costruito un bel pezzo della sua identità negli anni. Meglio rossi che ladri, trasmetteva il Pci, meglio ladri che morti, replicavano i partiti di governo. Per cinquant’anni era stato l’unico bipolarismo possibile.
- È la regola non scritta dell’ultima stagione del berlinguerismo. Dal compromesso storico all’alternativa: più crescevano le difficoltà politiche del Pci, più ci si rifugiava nella diversità morale.
- Oggi siamo nella situazione opposta. La privatizzazione della politica è il vero nome della nuova questione morale. Con i partiti prigionieri del capo.
Il 25 febbraio di trent’anni fa, era il 1993, per la prima volta si diffuse a Montecitorio una voce clamorosa: un avviso di garanzia per il segretario del Pds, Achille Occhetto. Sarebbe stata la prima volta di un leader dell’ex Pci indagato per reati legati a Tangentopoli, come la violazione della legge sul finanziamento pubblico. Quella stessa sera da Botteghe Oscure furono costretti a smentire l’esistenza di conti esteri del partito: «Invenzione di calunniatori male intenzionati». Una l



