Nella mattina di domenica, gli attivisti di Ultima generazione hanno versato vernice gialla su una scultura di Cattelan, a piazza Affari a Milano. E questa settimana altri attivisti hanno protestato contro la riapertura di centrali a carbone a Luzerath, in Germania, una decisione favorita anche dal partito dei Verdi tedeschi, attualmente al governo. Su questo e altri giornali si è discusso a lungo sulla legittimità e l’opportunità di queste azioni. Per molti, Ultima generazione è mossa dalle giuste ragioni: è innegabile la gravità e l’urgenza della crisi climatica. Su questo non ci sono dubbi.

Per altri, le azioni di Ultima generazione hanno anche meriti strategici: sono atti di disobbedienza civile che serviranno a scuotere le coscienze e a stimolare azioni politiche più incisive, sono condotte che hanno portato la crisi climatica nei tribunali, il che potrebbe produrre cambiamenti della legislazione o precedenti giudiziali preziosi per le battaglie successive.

Su questo aspetto strategico molti dubbi. Innanzitutto, la ripetizione: siamo sicuri che l’ennesimo imbrattamento avrà l’effetto (anche di indignazione) del primo? La logica di queste azioni è quella dell’escalation. Bisogna puntare sempre più in alto, non ripetere sempre lo stesso atto. E, peraltro, puntare sempre più in alto è difficile, specialmente se si vuole evitare la violenza sulle persone.

Prima o poi, rimane solo la violenza, quando tutto il resto si è fatto. In secondo luogo, quest’ossessione per l’arte. Ovviamente, Ultima generazione ha perfettamente ragione a puntare il dito su cose come l’arte di lusso, sensazionalistica, che frutta e richiede molto denaro. Ma, di nuovo, questo ragionamento scandalizza e non smuove. Pensate al seguente esperimento mentale: immaginate di entrare al Louvre, nella sala dove è esposta la Gioconda, e trovare un incendio che divampa. E, di fronte al quadro, terrorizzato, un piccolo bambino.

Potete salvare o il bambino o il quadro. Che fate? Penso che tutti salveremmo il bambino. Sappiamo che molti dei finanziamenti che servono a gestire, proteggere, vendere e comprare gran parte della migliore arte mondiale potrebbero essere utilmente devoluti a migliorare la condizione di molti bambini nel mondo. Eppure, nessuno di noi protesta contro l’uso che delle nostre tasse fanno gli stati, quando mantengono musei o finanziano l’arte.

Tutti (o almeno la maggior parte di noi) direbbe che si dovrebbe avere tutto (il pane e le rose), la vita decente e la bellezza. Temo che questa sia la reazione che ingenerano le azioni di Ultima generazione.

La risorsa preziosa dell’attivismo ambientale

L’attivismo ambientale è una risorsa preziosa, come prezioso è l’attivismo delle cittadinanze democratiche. Ma deve contribuire a mobilitare le energie esistenti e ad aiutare il progresso morale.

Gli attivisti tedeschi, che sono anche elettori, forse avrebbero dei mezzi forti per minacciare i membri del partito verde, facendo loro intravvedere che cosa potrebbe succedere alle prossime elezioni.

E tutti i consumatori avrebbero mezzi per dire che non abbiamo poi tutto questo bisogno del carbone, perché siamo disposti a mutare il nostro stile di vita (a sentire più freddo, a muoverci diversamente), per il bene delle generazioni future. Dai membri di Ultima generazione ci si aspetta un salto di qualità, una maturazione delle strategie, non l’eterna ripetizione dello scandalo.

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