Il governatore potrebbe rinunciare alla sua lista personale e fare il capolista della Lega. Una sua candidatura ricucirebbe le fratture, ma lui vuole rassicurazioni sul suo futuro
In Veneto il centrodestra si aggrappa a una sola certezza: la regione è virtualmente imperdibile, chiunque sia il candidato presidente dopo il quindicennio di Luca Zaia. Questa condanna a governare, però, è anche la maledizione che ha pietrificato la coalizione. Acquattato rimane il “doge”, che sembra divertirsi a seminare dubbi. Non nasconde l’amarezza per il mancato quarto mandato, non si sbilancia su chi secondo lui – tra Fratelli d’Italia e Lega – esprimerà infine il suo successore, continua



