In corso domenica mattina l’incontro con le regioni, il confronto che varrà le scelte per il prossimo decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) che fisserà una nuova stretta per limitare il contagio. L’ordine del giorno prevede «prossime misure di constrasto» al Covid-19. La chiusura tra regioni, ha detto il ministro della salute Roberto Speranza è «scontata» così come gli interventi forti in Lombardia. 

Il ministro si è espresso in un’intervista al Corriere della Sera: «Sulla base dei dati del Comitato tecnico scientifico ci sediamo con il presidente Attilio Fontana e con il sindaco Giuseppe Sala e valutiamo le decisioni da prendere». Il ministro che non vuole definire la Lombardia zona rossa. «espressione che non mi piace». 

Per il ministro della Salute «abbiamo 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore» per adesso «c’è troppa gente in giro».

In videoconferenza il ministro per gli Affari regionali Vincenzo Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza. Tra i presidenti Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Attilio Fontana (Lombardia), Massimilia Fedriga (Fvg), Giovanni Toti (Liguria), Donato Toma (Molise), Michele Emiliano (Puglia), Vincenzo De Luca (Campania), Donatella Tesei (Umbria), Marco Marsilio (Abruzzo), Alberto Cirio, Luca Zaia (Veneto) ed Eugenio Giani (Toscana) Presenti anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, e Michele De Pascale, presidente Upi.

Il dpcm è atteso entro lunedì e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha già fissato una informativa alla Camera e al Senato rispettivamente a mezzogiorno e alle 17. L’ordine del giorno recita «Comunicazioni del presidente del consiglio dei ministri sulla situazione epidemiologica e sulle eventuali ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da Covid-19», un modo per garantire che le nuove misure non verranno decise prima che il premier si rivolga al parlamento.

L'orientamento è quello di non ripetere un lockdown come quello vissuto a marzo, ma stabilire quali sono le situazioni più critiche sui vari territori e predisporre chiusure mirate. Tra le ipotesi che circolano, nel mirino ci sarebbero grandi città come Napoli, Torino e Milano, ma anche Roma è nella lista degli “osservati speciali”. 

Prima di arrivare in parlamento, il presidente del Consiglio si confronterà domenica con i capi delegazione delle forze di governo prima e con capigruppo di maggioranza e opposizione nel pomeriggio inoltrato.

Sabato, intanto, il presidente del Consiglio ha avuto un lungo confronto con i rappresentanti delle forze di governo, allargato anche al presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, al coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo, e al commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri. Nella riunione sono stati analizzati i dati della curva epidemiologica in base al lavoro svolto dall'Iss, punto di partenza della discussione sui nuovi provvedimenti da adottare

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