Il presidente del Consiglio lavora a una nuova stretta, ma questa volta vuole prima l’appoggio del parlamento e delle opposizioni: limiti agli spostamenti tra regioni e più didattica a distanza
- Chiusa la mobilità per zone, chiusi bar e ristoranti, limitata la mobilità nelle aree geografiche sub-regionali (comuni e province) ma anche fra regione e regione, studenti a casa dalla terza media.
- Oggi confronto con le regioni, con i capidelegazione della maggioranza e i capigruppo delle opposizioni. Forse domani il voto in parlamento.
- Le opposizione: no alla cabina di regia. «Il centrodestra è sempre stato a disposizione dell’Italia, ma oggi più che mai l’unica sede nella quale discutere è il parlamento».
Il nuovo Dpcm, la nuova stretta, arriverà lunedì. Il quarto in poco più di due settimane. Ne servirà un quinto per dichiarare il lockdown generale, che si annuncia meno rigido di quello della primavera e verrà deciso in settimana, entro l’8 novembre. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, era contrario a precipitare i tempi ma ora si arrende all’evidenza del contagio (a sabato oltre 31mila i nuovi casi, 1.843 le persone in terapia intensiva). E spera che gli italiani, al posto suo, faccia



