La pubblicazione del video della magistrata Iolanda Apostolico al corteo del 2018 per la nave Diciotti si sta rivelando un boomerang per il vicepremier Matteo Salvini.

Lanciato ieri sui suoi social, si tratta di un video inedito che sarebbe stato ripreso da un uomo in abiti civili ma appoggiato dietro alla linea delle forze dell’ordine che facevano blocco davanti ai manifestanti

Il corteo, composto da giovani e da associazioni, manifestava per far scendere i migranti dalla nave. La questione è dove Salvini – che all’epoca era Ministro dell’Interno – abbia reperito il video, se veramente è stato prodotto dalle forze dell’ordine e perché è stato conservato con schedatura dei presenti alla manifestazione, anche se non fermati dalla polizia.

Le reazioni

Le opposizioni hanno chiesto risposte. I senatori Anna Rossomando e Walter Verini del Partito democratico hanno fatto sapere che faranno una interrogazione al Viminale: «La caccia scatenata da Salvini alla persona della giudice Apostolico è davvero incredibilmente grave. Ma la vicenda di ieri merita risposte, che il Ministro Piantedosi deve dare. Come è uscito e da dove quel filmato? Chi lo ha confezionato? Esistono forse archivi dedicati? Il fatto solleva interrogativi inquietanti».

Una interrogazione analoga è stata annunciata anche dall’Alleanza Verdi Sinistra e anche il Movimento 5 stelle è intervenuto. Ieri proprio un deputato grillino aveva condiviso il video da una angolatura che mostrava chi ha probabilmente ripreso il video di Salvini, adombrando i primi dubbi.

«Pare che questo video, del quale è entrato in possesso il ministro, sia stato filmato da dietro un muro alle spalle della Digos, e sembrerebbe filmato da un soggetto ben identificato. La domanda che ci siamo posti come gruppo M5S è come fa il ministro a essere entrato in possesso del video? È in corso una schedatura dei manifestanti, e viene usata per alimentare odio e rancore contro un magistrato? Questo è il tema di un'interrogazione che porremo al ministro Piantedosi» ha detto Vittoria Baldini, del M5S.

Nel Pd c’è anche chi parla di dossieraggio di Stato: «Prima, informazioni riservate carpite al 41bis e diffuse per colpire oppositori politici. Ora, l'utilizzo di video di 5 anni fa (conservati da chi?) per colpire una magistrata, che nessun comportamento discutibile può giustificare. È dossieraggio di Stato. Nessuno è al sicuro», ha scritto su X Peppe Provenzano.

L’intervento di Salvini

Salvini, invece, è andato avanti per la sua strada e la Lega lo ha seguito. In mattinata ha scritto che «Il caso della giudice di Catania è motivo di grave imbarazzo per le istituzioni. Conto sulla collaborazione di tutti affinché prevalgono buonsenso ed equilibrio», girato poco prima di partire per Palermo dove oggi pomeriggio è atteso nell’aula bunker dell’Ucciardone per l’udienza del processo OpenArms.

Successivamente ha alzato il tiro, non rispondendo sull’origine del video ma tornando ad attaccare la giudice:  «Apprezzamento per gli insulti contro Matteo Salvini postati dal compagno - mai smentiti - e imbarazzante presenza a una manifestazione dell’estrema sinistra con la folla che insultava le Forze dell’Ordine. Per rispetto nei confronti di tutti gli Italiani e delle istituzioni, ora ci aspettiamo le dimissioni immediate».

Silenzio anche dal Viminale, oggi guidato dal leghista Matteo Piantedosi, in attesa della presentazione delle interrogazioni.

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