Resta attuale la questione del potere, di quale potere le donne sanno, possono e vogliono esercitare, dopo una millenaria storia di esclusione. E il rapporto irrisolto tra donne e politica richiede di articolarsi con quello del rapporto tra rappresentanza, femminismo e democrazia.
Il 1° febbraio del 1945, in un’Italia ancora monarchica, divisa e sottoposta, al Nord, all’occupazione tedesca, il decreto legislativo luogotenenziale n. 23, emanato dal governo di Ivanoe Bonomi, estendeva per la prima volta il diritto di voto alle donne. Ottant’anni è un tempo breve in prospettiva storica, più o meno equivalente nel nostro paese all’aspettativa di vita media di una persona. Vale la pena di rimarcarlo, per ricordare che la vicenda delle donne come cittadine, in Italia, è cominci



