«Se il progetto politico è in discussione dobbiamo saperlo», dice il segretario Zingaretti alla direzione. Ma la realtà è anche più drammatica delle parole e i conti si faranno all’assemblea nazionale. Le convergenze parallele con la Lega e l’asse fragile con il M5s
- Nicola Zingaretti non è leader da frasi tonitruanti ma stavolta, chiudendo la direzione, è chiaro: «Davvero pensate che possiamo arrivare fino a ottobre con il M5s che si rifonda con Giuseppe Conte, con Salvini che usa il potere e poi bombarda il quartier generale come ai tempi del Papeete?».
- È un allarme: «Dobbiamo trovare un equilibrio, perché se no diventa un’altra cosa. Se il progetto politico è in discussione dobbiamo saperlo».
- Il senso del discorso è più drammatico delle parole usate. Da quando è nato il governo Draghi, i continui attacchi al segretario rischiano di logorare lui ma anche tutta la compagnia.