quando lo scontro era produttivo

Memorie della sinistra italiana morta troppo giovane

  • In Cari agli dei, pubblicato per edizioni e/o, il critico Goffredo Fofi ricorda tanti compagni di strada scomparsi nel fiore degli anni. Un ritratto personale e doloroso della sinistra movimentista che voleva cambiare le cose «Nei primi tempi ero nonviolento e vegetariano, figurarsi le reazioni dei puri marxisti romani e padovani, che mi chiamavano il francescano dei Quaderni rossi» rievoca. 
  • Attratto dalle minoranze, interessato al contatto con il movimento operaio, Fofi si spostava da nord a sud della penisola. Difficile oggi capire, non solo per i più giovani, quanto tra gli anni Sessanta e Settanta la politica incidesse su chi voleva scrivere, fare reportage, raccontare i tanti pezzi d’Italia rimasti indietro, il Sud, le città, le nuove tendenze sociali.
  • Un modo di intendere la cultura come formazione dell’individuo prima che del gusto, e come traduzione letteraria di vite disponibili all’altro, alle diversità, allo scontro produttivo, tutto il contrario della conflittualità biliosa di oggi. Che fine ha fatto tutto questo?

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