Continuano gli scontri nella Striscia di Gaza. La città di Khan Yunis, a sud, è circondata dai carri armati israeliani. L’esercito israeliano ha esortato i cittadini a muoversi verso al Mawasi. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha detto: «Abbiamo circondato le ultime roccaforti di Hamas a Jabaliya e Shejaiya, i battaglioni considerati invincibili, che si preparavano per anni a combatterci, sono sul punto di essere smantellati». Ha anche informato che molti combattenti di Hamas si sono arresi.

Dopo la pubblicazione dei video che mostravano prigionieri seminudi, l’esercito israeliano ha confermato di aver arrestato più di 500 combattenti e di averli rilasciati dopo averli interrogati. Anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si è rivolto ai combattenti di Hamas dicendo: «È l’inizio della fine di Hamas. Ai terroristi io dico che è finita, non morite per Sinwar, arrendetevi adesso. Negli ultimi giorni decine di terroristi si sono arresi di fronte alle nostre forze, gettano le armi e si consegnano ai nostri eroici combattenti».

Durante una conferenza stanza, Gallant ha risposto a una domanda riguardo agli ostaggi: «Credo che se aumentiamo la pressione militare, ci saranno offerte per ulteriori accordi sugli ostaggi, e se ci saranno offerte, le prenderemo in considerazione». Intanto, Hamas ha lanciato un avvertimento a Israele per la vita di 137 ostaggi ancora nella Striscia. L’organizzazione terroristica ha promesso di non farli tornare in Israele vivi «senza un negoziato e uno scambio che risponda alle richieste della resistenza» palestinese.

Il Consiglio supremo di Difesa, presieduta al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha diramato una nota in cui, «fermo il diritto di Israele all’autodifesa nel rispetto del diritto internazionale», ha chiesto di assicurare l’incolumità della popolazione civile, «tenendo conto dell’aggravamento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza». «Va scongiurato l’allargamento del conflitto nella regione - ha aggiunto –. Anche per questo va rigorosamente fermato l’acuirsi degli scontri in Cisgiordania».

Crisi umanitaria

Il ministero della Salute, guidato da Hamas, ha confermato che sono state uccise solo nelle ultime 24 ore decine di persone in tutta Gaza, arrivando a un totale di 18.205 persone a cui si sommano 49mila feriti. Israele, invece, ha confermato la morte di più di 100 soldati nell’operazione di terra.

Le pressioni per l’aumento degli aiuti continuano. Dopo quelle americane, Israele aveva accettato di far entrare più aiuti. Le Nazioni unite, però, hanno confermato che la quantità è rimasta la stessa. Israele ha dichiarato di non essere colpevole per questo e ha chiesto all’Onu di aumentare le forniture. «Le Nazioni unite devono fare di meglio: gli aiuti ci sono e la gente ne ha bisogno», ha detto il portavoce del ministero della Difesa israeliano.

L’Onu ha risposto affermando che l’ingresso dei camion è pericoloso a causa dei continui bombardamenti. Il capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha rilanciato l’ennesimo allarme per la diffusione di malattie epidemiche. Tedros ha detto: «In media, c’è una doccia ogni 700 persone e un bagno ogni 150 persone».

Post guerra

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha creato una squadra segreta composta dai suoi alleati e dai rappresentati della difesa con l’obiettivo di discutere i piani per la Striscia di Gaza dopo la fine della guerra. Netanyahu ha confermato che ha intenzione di mantenere una presenza a tempo indeterminato a Gaza per creare una zona cuscinetto. Agli incontri di questa squadra ha partecipato anche l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Mike Herzog, che ha informato che ci sono già state quattro riunioni e un nuovo appuntamento è previsto per la settimana prossima.

I funzionari americani non sono pienamente d’accordo con l’idea israeliana di mantenere la propria presenza a Gaza. D’altro canto Netanyahu non vuole lasciare la Striscia nelle mani dell’Autorità palestinese, di cui critica il sostegno indiretto al terrorismo. «La differenza tra Hamas e l’Autorità palestinese è solo che Hamas vuole distruggerci qui e ora e l’Autorità palestinese vuole farlo per gradi», ha detto il primo ministro.

Martedì l’Assemblea generale delle Nazioni unite voterà una bozza di risoluzione per un immediato cessate il fuoco nel conflitto. La mossa è arrivata a seguito del veto degli Stati Uniti di venerdì scorso. Il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, ha avuto un incontro con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in cui lo ha ringraziato del veto americano. Gantz ha inoltre richiesto agli Stati Uniti di provvedere a rimuovere la minaccia rappresentata da Hezbollah lungo il confine settentrionale con il Libano.

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