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L’incontro con Xi Jinping e il déjà-vu di Macron che coltiva illusioni sulla guerra

  • Tanto sarebbe valso dichiarare nitidamente le proprie priorità. Se Emmanuel Macron ad esempio avesse detto che il suo viaggio in Cina è anzitutto un reclutamento di possibilità economiche, come la presenza di uno stuolo di 53 dirigenti d’azienda attesta, allora si sarebbe persino potuto considerare la sua spedizione un successo. Ed è un successo calcolato, come calcolata è la strategia di Xi Jinping di lusingare con esche di opportunità di business il suo interlocutore, cercando così di frammentare un fronte occidentale.
  • «Consideriamo l’Europa come un polo indipendente in un mondo multipolare», ha sferzato - e non per caso – il presidente cinese.
  • Ma siccome Macron ha avvolto tutta la sua visita ufficiale, preparata in simultanea con quella di Ursula von der Leyen, sotto un manto di grandi ambizioni geopolitiche e missioni per la pace, suona ora come una fragorosa sconfitta, la sua. Il primo indizio è il déjà-vu dell’enorme tavolo negoziale.

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