Ultraconservatrice, prima donna a capo di un governo giapponese, deve già maneggiare i rapporti con Trump e un’ostica mancanza di maggioranza in aula
Le cronache raccontano che da universitaria Sanae Takaichi girasse sempre con un mazzo di bacchette in tasca: militava in un gruppo metal e picchiando sulla batteria le spezzava spesso. L’aneddoto rivela l’energia della 64enne che questo martedì è stata eletta prima premier del Giappone. Una «underdog», figlia di una poliziotta e di un impiegato, che per tagliare lo storico traguardo ha battuto quattro concorrenti uomini del suo Partito liberal democratico (Ldp) e ha portato a termine un cambio



