UNA STRADA DIFFICILE

L’Europa al bivio tra diplomazia e conseguenze della guerra

(Il cratere lasciato dal drone caduto a Zagabria, in Croazia, è largo tre metri e profondo uno. Foto presidenza croata)
(Il cratere lasciato dal drone caduto a Zagabria, in Croazia, è largo tre metri e profondo uno. Foto presidenza croata)
  • «Difficile»: così le cancellerie tedesca e francese hanno definito il tentativo di uscita diplomatica dalla guerra in Ucraina. Quando a Ginevra i funzionari russi e statunitensi si sono incontrati per negoziare, a gennaio, prima dell’invasione, l’Ue era già stata messa ai margini sia da Washington che da Mosca. Adesso, in pieno conflitto, lo spazio di agibilità per una soluzione politica si restringe, mentre lo spettro degli attori coinvolti si amplia.
  • A discutere dell’ordine internazionale, a Roma, gli Stati Uniti chiamano la Cina. La Germania prova con l’interpolazione della Turchia. Intanto la delegazione russa e ucraina continuano a parlarsi.
  • Ma i segni di un dialogo difficile e di una guerra che non si ferma sono arrivati nel frattempo anche a Zagabria: poco lontano da uno studentato c’è un ampio cratere; lo ha formato, precipitando, un drone. Intanto Berlino dopo la virata politica di Scholz sul riarmo annuncia l’acquisto dagli Usa di F35 capaci di trasportare armi nucleari.

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