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La storia di Donald Trump ci ha insegnato che predire la sua fine è un esercizio imprudente. La differenza, questa volta, è nel deserto che si è creato intorno a lui.
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L’impero mediatico di Murdoch lo ha abbandonato, Ivanka e Jared si sono sfilati, gli irriducibili lealisti lo sostengono a mezza voce o apertamente sostengono altri candidati, innanzitutto Ron DeSantis.
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L’annuncio della sua ricandidatura da Mar-a-Lago si è trasformato in una cerimonia funebre, ma la scena di una fine che questa volta appare inevitabile non coincide con la fine del trumpismo.
A conti fatti, lo sconfitto Trump ha vinto
16 novembre 2022 • 15:56