conseguenze della globalizzazione

Una rottura sentimentale allontana l’Africa dalla Francia e dall’Europa

Foto AP
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  • La popolazione del Ciad e del Mali spontaneamente critica la Francia malgrado sia scesa in campo per combattere i jihadisti, pagando un prezzo di sangue.
  • Secondo il politologo francese Dominique Moïsi, le relazioni tra gli stati e i popoli sono oggi rette soprattutto da una «geopolitica delle emozioni», le più significative tra le quali sono la speranza, l’umiliazione e la paura.
  • Simbolicamente stare nel “pré carré” francese rappresentava non solo una dipendenza ma anche una sicurezza e un punto di orientamento. Oggi tale universo è scomparso e tutto è in grande e generale rimescolamento, proprio come le frontiere del Sahel. 

La morte inaspettata del presidente ciadiano Idriss Déby, l’autogolpe dei suoi fedelissimi e della sua famiglia e la presa del potere da parte di suo figlio assistito dai generali dell’esercito più vicini al clan, stanno provocando una serie di violenze tra la popolazione ciadiana. Molti si ribellano perché vedono la possibilità di liberarsi di un regime duro che in trent’anni ha messo all’angolo ogni opposizione; altri lo fanno per avversità etniche; altri ancora perché sostenitori dei ribelli

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