- La popolazione del Ciad e del Mali spontaneamente critica la Francia malgrado sia scesa in campo per combattere i jihadisti, pagando un prezzo di sangue.
- Secondo il politologo francese Dominique Moïsi, le relazioni tra gli stati e i popoli sono oggi rette soprattutto da una «geopolitica delle emozioni», le più significative tra le quali sono la speranza, l’umiliazione e la paura.
- Simbolicamente stare nel “pré carré” francese rappresentava non solo una dipendenza ma anche una sicurezza e un punto di orientamento. Oggi tale universo è scomparso e tutto è in grande e generale rimescolamento, proprio come le frontiere del Sahel.
Una rottura sentimentale allontana l’Africa dalla Francia e dall’Europa
07 maggio 2021 • 17:06Aggiornato, 07 maggio 2021 • 17:09