Da sei giorni i collaboratori dell’oppositore russo Aleksej Navalny non hanno sue notizie. Si trovava detenuto nella colonia penale Ik-6 Melekhovo ma oggi le autorità carcerarie hanno affermato che non è più negli elenchi dei prigionieri. Secondo i collaboratori sarebbe stato trasferito ma non sono a conoscenza del nuovo luogo di detenzione.

L’allarme è stato lanciato dopo l’ennesima assenza di Navalny in collegamento all’udienza nel processo a suo carico in corso nel tribunale della città di Kovrov. Navalny è in prigione dall’inizio del 2021. Nell’agosto 2023, il tribunale della città di Mosca lo ha condannato a 19 anni di prigione in una colonia a regime speciale per «estremismo». Nell’ottobre del 2022 la seconda corte di Cassazione della giurisdizione generale russa ha confermato la condanna a 9 anni per reati di frode e oltraggio alla corte.

La scomparsa di Navalny coincide con l’annuncio avvenuto lo scorso 8 dicembre di una ricandidatura di Vladimir Putin per le elezioni presidenziali di Vladimir Putin che si terranno il prossimo anno.

Le condizioni precarie di Navalny

Lo scorso 8 dicembre il suo avvocato si è recato fuori dal carcere ma gli è stato negato l’ingresso. Secondo quanto riferito dal media russo indipendente Meduza, la settimana scorsa Navalny ha avuto un malore nella sua cella. I medici sono intervenuti somministrandogli una flebo, ma ora non si sa nulla sulle sue condizioni di salute. 

Di recente, gli avvocati di Navalny avevano ipotizzato che le autorità carcerarie stessero avvelenando lentamente il loro cliente.
Nella notte dello scorso 14 aprile, infatti, era stata chiamata un’ambulanza in carcere, perché Navalny aveva avvertito un forte dolore allo stomaco.

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