Senza sorprese, Alexandria Ocasio-Cortez – la più giovane deputata – è stata rieletta al Congresso, a New York. La sua ascesa politico-mediatica è coincisa da un lato con la crisi di un certo establishment democratico. Dall’altro lato Aoc ha rappresentato una delle voci più forti contro Donald Trump. Anche utilizzando al meglio i canali social: con un linguaggio che l’ha resa un simbolo. Con uno stile molto diverso rispetto al 77enne Biden, che ha comunque appoggiato, seppure in maniera un po’ defilata per una buona parte della campagna elettorale.

Anima progressista

Ocasio-Cortez è nata nel 1989 ed è cresciuta politicamente con Bernie Sanders, anima radicale e indipendente all’interno dei democratici. Così anche Aoc è diventata il simbolo di un nuovo mondo progressista e socialista, capace di utilizzare i mezzi di comunicazione per portare avanti il suo messaggio. Anche quando nel 2016 Sanders ha perso le elezioni primarie e Trump si è candidato per la prima volta alla Casa bianca.

(AP Photo/Frank Franklin II, File)

La rielezione

Dopo la sconfitta di Hillary Clinton, Aoc ha iniziato un viaggio per gli Stati Uniti, a contatto con la realtà americana più vera, racconterà poi. Dopo la storica elezione nel 2018, diventerà una sorta di influencer politica, eletta mediaticamente come il simbolo del futuro dei democratici. Una realtà che però sembra ancora lontana anni luce dal presente, rappresentato da Joe Biden. Lei ha commentato la rielezione così: «Lottare per le famiglie della classe operaia al Congresso è stato il più grande privilegio e responsabilità della mia vita. Grazie al Bronx e al Queens per avermi rieletta».

Sassolini nelle scarpe

Ma dopo poco Ocasio-Cortez sembra abbia voluto togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe: «Non voglio commentare i risultati mentre stanno ancora arrivando, ma dirò che è tanto, tanto tempo che abbiamo lanciato l’allarme sulla vulnerabilità dei democratici con i latinos».

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