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Netanyahu incontra Biden, ma porta in dote il proprio fallimento

Molto criticato in patria anche prima del 7 ottobre per le inchieste sulla corruzione che lo coinvolgono e per la legge che pone di fatto il potere giudiziario sotto il controllo dell’esecutivo, Netanyahu poteva contrapporre all’epoca i suoi successi. Si faceva forte degli Accordi di Abramo sul punto di essere firmati anche dall’Arabia Saudita. Tutte prerogative che si sono dissolte

Domani a Washington si incontreranno, probabilmente per l’ultima volta, un presidente che si è preso applausi per essersi ritirato dalla corsa a un secondo mandato e un premier che da anni si prende fischi per la sua riluttanza a lasciare la carica. Joe Biden e Benjamin Netanyahu non si sono mai amati e gli screzi sono costati al secondo, sarcasticamente definito «uno dei leader del partito repubblicano americano», una valanga di critiche per aver messo a repentaglio l’amicizia storica tra Stati

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