Gli Stati Uniti sono riusciti a procurarsi più dosi e più rapidamente dell’Unione Europea, ma a un mese e mezzo dall’inizio delle vaccinazioni la strategia americana inizia a mostrare i suoi limiti, con centri vaccinali nel caos e milioni di dosi ferme nei magazzini
- Negli Stati Uniti il piano vaccinale era partito bene, ma le enormi distanze del paese, i problemi istituzionali e gli errori di Trump hanno finito con il rallentarlo.
- Oggi, l’Unione Europea sembra avere organizzato una distribuzione più efficace, ma il nuovo presidente Joe Biden ha promesso di cambiare questa situazione.
- Non sarà facile però accelerare il passo senza ricorrere a strategie controverse, come utilizzare immediatamente tutti i vaccini disponibili a costo di ritardare la seconda dose.
Mercoledì, durante la sua cerimonia di insediamento, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ripetuto la promessa fatta ai suoi concittadini dopo la vittoria alle elezioni dello scorso novembre: distribuire almeno 100 milioni di dosi vaccini anti Covid-19 entro la fine di marzo. Non sarà una promessa facile da mantenere e Biden sembra esserne cosciente. La campagna vaccinale, ha detto, sarà «la più grande sfida organizzativa che abbiamo mai dovuto affrontare come nazione». Anche perché,



