Per il leader americano Joe Biden i civili morti a Gaza sono troppi e per questo si è detto non più disposto, per ora, a inviare armi offensiva a Tel Aviv. La risposta israeliana non si è fatta attendere: l’ambasciatore all’Onu Gilad Erdan ha definito quelli del presidente Usa «commenti deludenti». Oltre al ministro Ben Gvir, esponente di estrema destra del gabinetto israeliano, ha replicato anche il premier Benjamin Netanyahu: «Dico ai leader del mondo: nessuna pressione, nessuna decisione da parte di alcun forum internazionale impedirà a Israele di difendersi» 

Intanto, Hamas mantiene la sua posizione favorevole alla proposta di tregua nel conflitto contro Israele, mentre l’esercito israeliano ha lanciato una nuova operazione nel centro della Striscia, a Gaza City, «per continuare a smantellare le infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi».

Dal 6 maggio, da quando l’Idf ha avvisato la popolazione di Rafah di evacuare, sono 80mila le persone fuggite dal sud della Striscia, secondo l’Unrwa.

PUNTI CHIAVE

14:44

Netanyahu: «Israele andrà avanti anche da solo»

10:02

L'Idf lancia una nuova operazione nel centro della Striscia di Gaza

08:06

Biden: «Basta armi offensive se Israele entra a Rafah»

17:59

Casa Bianca: la decisione su Rafah spetta a Israele, se entreranno prenderemo decisioni

Gli Stati Uniti si augurano che il governo di Benjamin Netanyahu non decida di entrare nella città di Rafah senza un piano concreto per mettere in sicurezza i civili, ma le decisioni relative alle operazioni militari nella Striscia di Gaza spettano ad Israel. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, durante un briefing con la stampa. «Se lo faranno, prenderemo le nostre decisioni, come ha già detto chiaramente ieri il presidente Joe Biden: tuttavia, speriamo che non si arrivi a questo punto», ha detto.

Kirby ha aggiunto che la sconfitta definitiva di Hamas è un obiettivo che gli Stati uniti condividono con Israele ma - ha aggiunto - «entrare a Rafah non garantisce il raggiungimento di questo obiettivo».

17:58

Idf: «Evacuati da est di Rafah finora 150mila palestinesi»

Dalla parte orientale di Rafah sono stati evacuati finora circa 150mila sfollati palestinesi. Lo ha fatto sapere - citato dai media - l'Idf secondo cui nell'operazione in corso da lunedì notte nella parte est della città più a sud della Striscia «sono stati uccisi dai soldati circa 50 uomini armati». «Trovati 10 imbocchi di tunnel che - ha aggiunto -sono stati preparati per la demolizione.

17:04

Delegazioni di Hamas e Israele vanno via dal Cairo, la trattativa prosegue

Le delegazioni di Israele e Hamas hanno lasciato il Cairo, «dopo un ciclo di negoziati di due giorni» per raggiungere una tregua a Gaza. Lo ha riferito il quotidiano egiziano Al-Qahera News. Gli sforzi dei mediatori egiziani, del Qatar e degli Stati Uniti «sono in corso per avvicinare i punti di vista delle due parti», ha aggiunto, citando una fonte egiziana di alto livello.

15:18

Katz: retromarcia di Erdogan sul blocco delle relazioni commerciali con Israele

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha annunciato il dietrofront della Turchia nel blocco delle esportazioni verso lo Stato ebraico. «Erdogan ha fatto marcia indietro e ha cancellato molte delle restrizioni commerciali, e la lezione è chiara: non dobbiamo arrenderci alle minacce di un dittatore, dobbiamo creare alternative e non dipendere dai Fratelli Musulmani che possono fermare tutto in qualsiasi momento», ha scritto su X.

 

14:44

Netanyahu: «Israele andrà avanti anche da solo»

«Se Israele sarà costretto a restare da solo, Israele resterà da solo». Lo ha ribadito il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, postando su X il video del suo intervento allo Yad Vashem, il memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme, degli scorsi giorni, quasi a prendere posizione sulla recente decisione della Casa Bianca di interrompere la fornitura di alcune armi allo Stato ebraico. «Oggi affrontiamo nuovamente nemici intenzionati a distruggerci», afferma Netanyahu nel video, «dico ai leader del mondo: nessuna pressione, nessuna decisione da parte di alcun forum internazionale impedirà a Israele di difendersi». Il premier aggiunge che «innumerevoli persone per bene in tutto il mondo sostengono la nostra giusta causa. Sconfiggeremo i nostri nemici genocidi».

 

14:42

Hamas lascia il Cairo: «Aderiamo alla proposta dei mediatori»

«Il movimento afferma il suo impegno e l'adesione alla sua posizione accettando il documento presentato dai mediatori», ha affermato su Telegram Izzat Al-Rishq, membro dell'ufficio politico di Hamas.«L'invasione israeliana di Rafah e l'occupazione del valico mirano a bloccare gli sforzi dei mediatori e ad intensificare l'aggressione e la guerra di sterminio», ha aggiunto. La delegazione del movimento palestinese ha lasciato il Cairo per tornare a Doha, in Qatar.

13:36

Confiscate le attrezzature di al Jazeera a Nazareth

La polizia israeliana ha fatto irruzione negli uffici di al Jazeera a Nazareth e ha confiscato le attrezzature dell'emittente qatariota. Al Jazeera è stata negli scorsi giorni «silenziata» da Tel Aviv, dopo che dal primo aprile il governo israeliano ha adottato un provvedimento con cui si attribuisce poteri temporanei per bloccare i media stranieri. Già domenica scorsa c'è stato un raid all'Ambassador hotel, che ospitava l'ufficio di al Jazeera a Gerusalemme est. Israele accusa l'emittente qatariota di coprire la guerra a Gaza in modo parziale e di parte.

12:27

Unrwa: «80 mila persone fuggite da Rafah dal 6 maggio»

«Le persone stanno affrontando l'ennesimo sfollamento forzato nella Striscia di Gaza. Da quando l'operazione militare delle forze israeliane si è intensificata il 6 maggio circa 80 mila persone sono fuggite da Rafah, cercando rifugio altrove. Il prezzo per queste famiglie è insopportabile, nessun posto è sicuro». Lo riferisce su X l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa. «Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco ora», ha aggiunto l'Unrwa.

 

12:27

Un soldato israeliano ucciso da colpi di mortaio lanciato dal Libano

Un soldato israeliano è stato ucciso da un colpo di mortaio lanciato dal Libano. Il soldato è stato ucciso ieri ma l'esercito ha dato notizia della sua morte solo oggi. Un totale di 15 soldati e 10 civili sono stati uccisi in Israele dagli attacchi libanesi lanciati dal gruppo Hezbollah, mentre in Libano più di 370 persone sono state uccise dagli attacchi israeliani, tra cui più di 70 civili.

10:13

Ben Gvir contro Biden: «È amato da Hamas»

Il ministro della sicurezza nazionale e tra gli esponenti di estrema destra del gabinetto israeliano Ben Gvir ha attaccato il presidente degli Stati Uniti: «Hamas ama Biden», ha scritto su X. Le parole di Ben Gvir seguono le affermazioni del leader Usa alla Cnn contro l'operazione a Rafah e l'annuncio del blocco delle armi a Israele

 

10:02

L'Idf lancia una nuova operazione nel centro della Striscia di Gaza

«Per continuare a smantellare le infrastrutture terroristiche ed eliminare i terroristi». Con questa motivazione l'esercito israeliano ha lanciato, questa notte, una nuova operazione nel centro della Striscia di Gaza nel quartiere di Zeitoun, di Gaza City. L'operazione, spiega l'Idf, è iniziata «con un attacco da parte di aerei da combattimento dell'Aeronautica militare, durante il quale sono stati presi di mira circa 25 obiettivi terroristici», tra cui «edifici militari, tunnel, postazioni di osservazione, postazioni di cecchini e altre infrastrutture terroristiche». 

 

08:37

Lapid: «La decisione di Biden è risultato della fallimentare gestione Netanyahu»

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha sostenuto che l'avvertimento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di fermare le forniture di armi a Israele in caso di attacco a Rafah è il risultato della «fallimentare gestione del governo di Israele». Parlando a Radio 103FM, Lapid ha affermato: «Non si doveva arrivare a questo. Il primo ministro, un minuto dopo che gli americani ci hanno dato 14 miliardi di dollari, si presenta allo Yad Vashem nel giorno della memoria dell'Olocausto e dice che '"se Israele deve rimanere da solo, rimarrà da solo". Gli americani si sono offesi per questo».

08:35

Trump: «Biden è dalla parte dei terroristi»

L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha attaccato duramente il presidente americano Joe Biden, dopo che quest'ultimo ha minacciato di non fornire armi a Israele se dovesse decidere di attaccare Rafah. «Hamas ha assassinato migliaia di civili innocenti, compresi bambini, e tiene in ostaggio americani, ammesso che siano vivi, ma "il corrotto" sta proprio dalla parte di questi terroristi, così come sta dalla parte degli estremisti che stanno prendendo il controllo dei nostri campus» ha affermato Trump.

08:15

Iran: «Cambieremo nostra dottrina nucleare se minacciati»

L'Iran dovrà «cambiare» la sua dottrina nucleare se la sua esistenza sarà minacciata da Israele, ha detto Kamal Kharrazi, un consigliere della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, sollevando rinnovate preoccupazioni circa il programma nucleare di Teheran, che secondo Israele e altri paesi si sarebbe concentrato per decenni sulla produzione di un'arma atomica. «Non abbiamo alcuna decisione sulla costruzione di una bomba nucleare, ma se l'esistenza dell'Iran fosse minacciata, non ci sarà altra scelta che cambiare la nostra dottrina militare», ha detto Kharrazi, aggiungendo che Teheran ha già segnalato di avere il potenziale per costruire tali armi.

«Nel caso di un attacco ai nostri impianti nucleari da parte del regime sionista, la nostra deterrenza cambierà» ha aggiunto Kharrazi. Ad aprile, Iran e Israele hanno raggiunto il livello più alto di tensione, con Teheran che ha lanciato direttamente circa 300 missili e droni contro Israele come ritorsione per un sospetto attacco israeliano mortale a un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria.

08:11

Tel Aviv: «Da Biden commenti molto deludenti. Ora gli ebrei democratici sono esitanti»

«Commenti molto deludenti». Così - secondo la radio Kan - l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha definito le affermazioni del presidente americano Joe Biden su Israele, l'operazione a Rafah e lo stop all'invio di armi. Quella di Erdan è la prima reazione pubblica di Israele. «Naturalmente qualsiasi pressione su Israele viene interpretata dai nostri nemici come qualcosa - ha detto ancora Erdan - che dà loro speranza. Ci sono molti ebrei americani che hanno votato per il presidente e per il Partito Democratico, e ora sono esitanti».

08:06

Biden: «Basta armi offensive se Israele entra a Rafah»

Svolta clamorosa su Israele di Joe Biden, che in una intervista in esclusiva alla Cnn ha detto per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive se invaderà Rafah. Parole che arrivano dopo la prima sospensione dell'invio di migliaia di bombe americano fornite all'alleato.

«I civili sono stati uccisi a Gaza come conseguenza di quelle bombe e di altri modi in cui vengono attaccati i centri abitati», ha detto il presidente in riferimento alle bombe da una tonnellata la cui spedizione è stata fermata la scorsa settimana. <Ho detto chiaramente che se entrano a Rafah, non sono ancora andati a Rafah, se entrano a Rafah, non fornirò le armi che sono state usate storicamente per affrontare Rafah, per affrontare le città», ha detto il presidente.

07:17

Quattro vittime palestinesi a Rafah, un soldato israeliano morto in un attacco di Hezbollah

L'emittente araba Al Jazeera afferma che quattro persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito un edificio residenziale della città di Rafah, nel quartiere occidentale di Tal as-Sultan.

Un soldato israeliano è stato ucciso ieri in un attacco missilistico di Hezbollah contro una postazione dell'esercito vicino alla comunità settentrionale di Malkia, al confine con il Libano. Lo hanno annunciano oggi le Forze di difesa israeliane (Idf), citate dai media locali. La vittima è il sergente 20enne Haim Sabach, specificano le Idf. Hezbollah ha affermato di aver effettuato 12 attacchi contro Israele nella giornata di ieri.

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