Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a sorpresa in Ucraina dove ha lodato i progressi compiuti negli ultimi giorni dalla controffensiva di Kiev e ha confermato la determinazione degli Stati Uniti ad appoggiare il paese. Blinken è arrivato a Kiev questa mattina e nel corso della giornata ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri Dimitro Kuleba.

La visita arriva dopo settimane di critiche e discussioni tra gli alleati sull’andamento della controffensiva. Numerosi funzionari e militari occidentali, spesso anonimamente, hanno criticato il modo in cui Kiev sta conducendo le operazioni, che procedono più lentamente del previsto. 

Blinken ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche e ha parlato di «progressi molto molto incoraggianti» compiuti dagli ucraini negli ultimi giorni. In modo ancora più significativo, il segretario di Stato ha ribadito l’intenzione degli Stati Uniti di continuare a fornire «sul lungo periodo» ciò di cui gli ucraini hanno bisogno per le loro operazioni militari. «Continueremo a camminare fianco a fianco», ha detto Blinken.

Zelensky ha ringraziato Blinken per il sostegno degli Stati Uniti e ha detto che la visita del segretario di Stato «è un importante segnale di sostegno». Per Blinken si tratta del terzo viaggio in Ucraina. Il presidente ucraino è appena tornato da una visita a a Bakhmut sul fronte orientale dei cui risultati ha informato il segretario di Stato Blinken.

Successi e pericoli

In questi giorni la controffensiva ucraina è entrata nel suo quarto mese. Per tutta la durata delle operazioni, gli ucraini hanno avuto grosse difficoltà ad avanzare attraverso i campi minati e le fortificazioni costruite dalle truppe russe lungo il fronte meridionale. Ma nelle ultime due settimane, le forze armate ucraine sono finalmente riuscite a superare la prima delle tre linee di difesa nei pressi del villaggio di Rabotyne. 

Kiev ribadisce con forza i progressi compiuti al fronte negli ultimi giorni, affermando che ora le principali difese russe sono state superate. Secondo il generale Oleksandr Tarnavskiy, comandante delle truppe schierate sul fronte meridionale, i russi hanno speso oltre il 60 per cento delle loro risorse nella costruzione della prima linea e solo il 20 per cento nell’edificazione della seconda e della terza.

Allo stesso tempo, Kiev sottolinea le difficoltà sul fronte orientale, che giustificherebbero la dispersione delle forze avvenuta negli ultimi mesi. Il generale Oleksandr Syrskyi, comandante in capo delle forze di terra ucraine, ha detto che le truppe russe si preparano a «vendicarsi» lanciando una nuova offensiva nell’est del paese. In particolare, i russi avrebbero nel mirino la città di Kupiansk, nella regione di Kharkiv.

Umerov confermato

Il parlamento ucraino ha confermato l’incarico Rustem Umerov che da oggi è il nuovo ministro della Difesa ucraino. Umerov ha sostituito Oleksii Reznikov, uno stretto alleato di Zelensky finito negli ultimi mesi al centro di numerosi scandali per corruzione. 

Umerov, un tataro originario della Crimea, guida il Fondo delle proprietà statali da un anno e si è occupato soprattutto di privatizzazioni, un incarico delicato che ha portato avanti senza causare scandali. Vitaly Shabunin, presidente del Centro per l’azione anti-corruzione, una ong con base a Kiev, ha detto che la nomina di Umerov «è probabilmente la migliore decisione mai presa da Zelensky».

La scelta di Umerov, che per anni ha svolto azione di lobby per favorire il reintegro in Ucraina della penisola di Crimea annessa dalla Russia, è considerato un segnale che Zelensky non vuole abbandonare la regione. «Libereremo ogni centimetro quadrato del nostro paese», ha detto Umerov nel suo primo discorso.

Ma la scelta di Umerov getta luce anche sui metodi con cui la presidenza ucraina vuole raggiungere questo obiettivo. Umerov è un negoziatore e durante la primavera dello scorso anno ha fatto parte del team ucraino che aveva intavolato trattative diplomatiche con la Russia.

Nelle bozze di accordo, gli ucraini non avevano mai proposto il riconoscimento dell’annessione, ma avevano chiesto un periodo di 15 anni di consultazioni sullo status della penisola, oltre al ritiro delle truppe russe sulle linee occupate prima dell’invasione. Una settimana fa, per la prima volta da oltre un anno, Zelensky aveva parlato di una possibile riconquista con metodi non-militari della penisola.

Attacchi russi

L’arrivo di Blinken in Ucraina, che era stato anticipato martedì da alcune testate ucraine, non ha fermato gli attacchi russi. Nella notte gli allarmi sono suonati nella capitale e la difesa della città ha affermato di aver distrutto numerosi missili e droni. Un attacco ancora peggiore si è verificato nel pomeriggio di mercoledì a Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, dove un missile russo ha colpito un mercato uccidendo almeno 17 persone ferendone altre 28.

Il missile, secondo gli ucraini un S-300 antiaereo modificato per attacchi al suolo, è particolarmente impreciso. Kostiantynivka si trova a poca distanza da Bakhmut ed è un centro di transito molto frequentato da militari ucraini. «La malvagità russa deve essere sconfitta il prima possibile», ha commentato Zelensky condividendo sui social un video dell’attacco.

Nel frattempo, il governo rumeno ha confermato che questa settimane frammenti di un drone russo sono caduti sul suo territorio. Il drone era stato utilizzato per attaccare il porto di Izmail, una stazione chiave per l’esportazione del grano ucraino lungo il fiume Danubio. Il governo ucraino era stato il primo a dare la notizia della caduta del drone in territorio Nato e la notizia era stata inizialmente smentita dai Bucarest.

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