Il New York Times pubblica uno scoop sul fatto che funzionari governativi russi di alto livello avrebbero discusso dell’impiego di un’arma nucleare tattica in Ucraina.

Il quotidiano americano fa riferimento a notizie di intelligence a disposizione di Washington da metà ottobre. Nonostante il presidente russo Vladimir Putin, che se la decisione fosse presa avrebbe comunque l’ultima parola sul lancio dell’ordigno, non abbia preso parte alle cconversazioni, l’informazione ha creato grande preoccupazione nell’amministrazione, perché rivelerebbe lo stato di frustrazione in cui versano i generali russi, da mesi in difficoltà sul campo. 

Per il momento però non ci sarebbero prove su spostamenti degli ordigni o misure di preparazione per un’operazione nucleare. 

L’arsenale

Secondo le stime del Pentagono, ad oggi la Russia dispone di 2.000 armi nucleari tattiche. Secondo gli esperti citati dal Times, l’uso di un’arma tattica per la prima volta in 75 anni potrebbe cambiare la guerra in maniera permanente, ma causerebbe anche molti morti e renderebbe inabitabile una gran parte dell’Ucraina. 

L’amministrazione di Washington sostiene ancora che Putin non avrebbe in mente di utilizzare davvero una bomba nucleare o sporca (cioè un ordigno tradizionale arricchito con una testata nucleare). Nonostante ciò, non ha intenzione di sottovalutare le minacce del presidente russo, che vanno di pari passo con altre iniziative che Mosca ha preso per favorire un’escalation, anche se dovessero rivelarsi soltanto bluff.  

© Riproduzione riservata