- Paul-Henri Sandaogo Damiba, il presidente leader della giunta golpista a capo del Burkina Faso dal 23 gennaio scorso, è stato estromesso dal capitano Ibrahim Traore. Sullo sfondo l’avversione per la Francia e la progressiva penetrazione russa.
- La Russia, chiamata dai golpisti a sostenere la lotta alla penetrazione jihadista e sostituire la Francia giudicata inefficace e colonialista, è ormai nel paese – così come in vari altri in Africa – una presenza stabile e ben vista dalla popolazione.
- Riguardo le nuove linee strategiche che il nuovo governo adotterà, tutto resta ancora molto confuso. L’avversione verso la Francia sembra rimanere uno dei punti certi.
Il 28 settembre Paul-Henri Sandaogo Damiba, il presidente leader della giunta golpista a capo del Burkina Faso dal 23 gennaio scorso, scendeva dalla scalette dell’aereo che lo riportava a Ouagadougou, dopo aver rappresentato il suo paese all’Assemblea generale delle Nazioni unite a New York. Nel suo discorso aveva difeso il colpo di stato definendolo «una questione di sopravvivenza per la nostra nazione», anche se riconosceva che si era trattato di un atto "forse riprovevole». Neanche il temp



