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C’è anche un fornitore italiano nell’indagine tedesca su Fca

This is a 2019 Fiat 500X on display at the 2020 Pittsburgh International Auto Show Thursday, Feb.13, 2020 in Pittsburgh. (AP Photo/Gene J. Puskar)
This is a 2019 Fiat 500X on display at the 2020 Pittsburgh International Auto Show Thursday, Feb.13, 2020 in Pittsburgh. (AP Photo/Gene J. Puskar)

Francoforte indaga, oltre che su Fca, anche sui fornitori che costruiscono le centraline di controllo delle emissioni. Oltre a Bosch, coinvolta già nello scandalo Volkswagen, entra in gioco un fornitore italiano

  • Sulla base di nuovi elementi di prova, la procura di Francoforte accusa Fiat Chrysler di aver manomesso, d’accordo con due fornitori, le centraline per il controllo delle emissioni dei suoi motori diesel.
  • Fca ha dichiarato nel 2016 che le due aziende che forniscono lo strumento che sarebbe stato manomesso sono Bosch e Magneti Marelli. Bosch è già stata condannata da un tribunale tedesco per queste accuse. Ha anche patteggiato con una corte americana per lo stesso motivo.
  • I nuovi elementi hanno portato a una serie di perquisizioni in sedi del gruppo in Germania, Svizzera, Italia e Regno Unito, utili non solo alla procura di Francoforte, ma anche a quella di Torino, che nel 2017 aveva già aperto un fascicolo in seguito a un esposto dell’associazione di consumatori Codacons.

Fiat Chrysler si sarebbe accordata con due suoi fornitori per manipolare le centraline che regolano le emissioni dei motori diesel in modo da aggirare i controlli. È questa la tesi formulata dalla procura di Francoforte sul Meno che ha portato lo scorso 22 luglio a perquisizioni in numerose sedi del gruppo Fca in Germania, Svizzera, Regno Unito e Italia. L’indagine per truffa, sovrapponibile alla fattispecie italiana di frode in commercio, era stata aperta nel 2017 contro ignoti, ma nel 2019 nu

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