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Calcoli fumosi e ambiguità sulla Cina: la prima strategia nazionale della Germania

Nel documento, presentato da Scholz mercoledì, nonostante le ambizioni sono presenti alcune ambiguità: dal rapporto con la Cina, definita rivale ma anche partner, all’impegno ad arrivare al 2 per cento del Pil in spese militari spalmato su più anni.

  • Per la prima volta nella sua storia la Germania si dota di una strategia integrata nazionale, un documento la cui uscita è stata posticipata per mesi a causa delle differenti vedute dei tre partiti al governo.
  • Sulla Cina l’atteggiamento tedesco che emerge continua a essere ambiguo, sulla falsariga dell’approccio europeo: il Dragone è infatti visto come «un partner, un competitor e un rivale sistemico». Del resto Pechino è il primo partner commerciale di Berlino.
  • Oltre a ribadire il proposito di rendere la Bundeswehr «una pietra miliare della difesa convenzionale europea», Berlino parla di raggiungere la soglia del 2 per cento del Pil in spese militari, calcolata «su una media pluriennale». Un’espressione che lascia dubbi.

Solida, resiliente e sostenibile. Sono gli aggettivi usati dal governo tedesco per descrivere la Strategia di sicurezza annunciata mercoledì dal cancelliere Olaf Scholz. Per la prima volta nella storia la Germania si dota di una strategia integrata nazionale, un documento la cui uscita è stata posticipata per mesi a causa delle differenti vedute dei tre partiti al governo, ma che alla fine ha visto la luce. Obiettivo: rendere chiari gli interessi nazionali di Berlino, spiegare come mantener

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