È morto anche il secondo dei due fratelli che erano ricercati in relazione alla serie di accoltellamenti nel Saskatchewan, in Canada che avevano causato almeno dieci vittime e altri ferimenti. Lo ha confermato la Royal Canadian Mounted Police. Myles Sanderson è stato intercettato e fermato intorno alle 15.30 ora locale di ieri, dopo giorni di caccia all'uomo. Rhonda Blackmore, comandante nel Saskatchewan, ha spiegato ai giornalisti che gli agenti hanno individuato un mezzo rubato dall'uomo e «lo hanno portato fuori strada», speronato verso un fosso. E, ha aggiunto, poco dopo essere stato fermato Sanderson è stato trasferito in ospedale per le sue condizioni di salute. Qui è stato confermato il decesso.

Secondo fonti informate citate anche dal Guardian, è morto poco dopo il fermo a causa di ferite autoinflitte. «Ora che Myles è morto forse non conosceremo mai il movente», ha detto Blackmore, confermando che nell'auto è stato trovato un coltello, anche se per ora non ci sono conferme che si tratti dell'arma usata negli attacchi che hanno fatto dieci morti e 18 feriti. Il fratello di Myles Sanderson, Damien, era stato trovato morto lunedì con «ferite evidenti» che la polizia ha detto di «non ritenere si tratti di lesioni autoinflitte».

Gli omicidi

I due uomini, di 30 e 31 anni, erano abitanti del posto. Le vittime sono state accoltellate in 13 località diverse e secondo la polizia alcune sono state prese di mira, mentre altre sono state colpite per motivi casuali. Si tratta di uno dei peggiori atti di violenza commessi recentemente in Canada e il primo ministro Justin Trudeau ha detto di avere «il cuore spezzato».

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