C’è un premier costretto a lasciare la propria residenza assieme a tutta la famiglia, e c’è un ex presidente che incita alla rivolta. Il premier è quello canadese, Justin Trudeau. Da quando nella capitale, Ottawa, è arrivata la sfilata dei camionisti che protestano contro l’obbligo vaccinale, per questioni di sicurezza a Trudeau è stato suggerito di allontanarsi. L’ex presidente che dichiara a gran voce il suo supporto ai camionisti in questione è Donald Trump, lo stesso che quando era presidente uscente disse ai riottosi di Capitol Hill «we love you».

La protesta e la frontiera

Vehicles of the protest convoy are seen parked on the Sir John A. Macdonald parkway leading in to downtown Ottawa on Sunday, Jan. 30, 2022. Residents of the national capital are again being told to avoid traveling downtown as a convoy of trucks and cars snarl traffic protesting government-imposed vaccine mandates and COVID-19 restrictions. (Adrian Wyld/The Canadian Press via AP)

Dal 15 gennaio è entrato in vigore l’obbligo vaccinale imposto dal governo canadese ai camionisti che varcano il confine tra Stati Uniti e Canada. Chi non si vaccina è costretto alla quarantena e l’impatto della scelta di Trudeau ricade non solo sul suo paese, ma per forza di cose ha rilievo più ampio: anche la catena di distribuzione degli Stati Uniti è coinvolta.

La scorsa settimana i camionisti, coi loro convogli, sono partiti in direzione di Ottawa, per poi dirigersi durante il weekend verso il parlamento. Il pellegrinaggio riottoso è stato battezzato «Freedom convoy», la «carovana della libertà».

«Libertà» è anche la parola utilizzata da Donald Trump nel 2020, quando ancora era presidente e in piena pandemia: «Voglio che la gente goda di una certa libertà», andava a dire riferendosi alla scelta di non usare le mascherine. 

I soldi e l’ultradestra Usa

People stand and cheer on top of a logging truck parked on Wellington Street near Parliament Hill during a rally against COVID-19 restrictions, which began as a cross-country convoy protesting a federal vaccine mandate for truckers, in Ottawa, on Saturday, Jan. 29, 2022. (Justin Tang/The Canadian Press via AP)

La protesta è stata associata a una raccolta fondi online che ha già quasi raggiunto l’obiettivo di dieci milioni di dollari canadesi. Il principale donatore, con oltre 42mila dollari, risulta essere il sito “www.liar.com” che però non esiste: si viene reindirizzati sulla pagina wiki relativa a Justin Trudeau. «Uniamoci contro i vaccini», «difendiamo le nostre libertà personali», «forza Canada!», sono alcuni dei messaggi lasciati sulla pagina delle donazioni. Il sito porta lo slogan «Taking back our freedom», che richiama sia la «freedom» no mask e no vax dell’ultradestra americana che lo slogan brexitaro «take back control». 

Il movimento ha ottenuto numerosi endorsement dall’ultradestra statunitense. Donald Trump in persona ha espresso il suo sostegno: «Fanno di più questi camionisti, per difendere la libertà americana, che i nostri stessi leader», ha detto, attaccando Joe Biden per la sua linea pro vaccini. Davanti a una folla di supporter in Texas ha fatto sapere «a questi meravigliosi camionisti canadesi che siamo con loro, in ogni modo possibile». Anche Trump junior, e pure Elon Musk, hanno espresso sostegno per la protesta. 

Natura della protesta

Trucks are parked on Metcalfe Street as a rally against COVID-19 restrictions, which began as a cross-country convoy protesting a federal vaccine mandate for truckers, continues in Ottawa, Ontario, on Sunday, Jan. 30, 2022. (Justin Tang/The Canadian Press via AP)

La polizia canadese sin da subito non ha nascosto il timore che la sfilata pacifica di camion fosse oggetto di inflitrazioni da parte di gruppi di estrema destra, che hanno puntato la loro attenzione sulla «carovana».

Anche oppositori del governo canadese hanno colto l’opportunità della protesta no vax per premere contro la premiership di Trudeau, che nel weekend per ragioni di sicurezza ha dovuto lasciare assieme alla famiglia la residenza abituale per raggiungere un luogo tenuto riservato. Alcuni monumenti simbolo sono stati presi di mira durante la protesta.

«Abbiamo cercato di gestire pazientemente una protesta massiccia e ben finanziata che è arrivata nel cuore della capitale», dice la stessa polizia di Ottawa facendo il bilancio del weekend; ottocentomila dollari canadesi al giorno sono stati spesi solo per l’azione di sicurezza. «Abbiamo visto numerosi casi di comportamenti distruttivi e minacciosi da parte dei dimostranti». Del resto la «carovana» voleva causare un incubo logistico, e la polizia cerca di far defluire camion e manifestanti, lavorando «alla de-escalation».

Supporters wave flags on an overpass in Kanata, Ontario, Canada,, as a trucker convoy making it's way to Parliament Hill in Ottawa to participate in a cross-country truck convoy protesting measures taken by authorities to curb the spread of COVID-19 and vaccine mandates passes by on Saturday, Jan. 29, 2022. (Frank Gunn/The Canadian Press via AP)

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