Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha difeso gli arresti dei seguaci del dissidente politico, Aleksej Navalny. Secondo Peskov, «la polizia russa ha dato una risposta dura alle provocazioni durante proteste illegittime e questa risposta si muove nell'ambito della legge». Nel frattempo, la ong Ovd-Info ha detto che sono oltre 5.300 i manifestanti arrestati ieri in tutta la Russia nell'ambito delle proteste contro l'arresto dell’oppositore del presidente russo, Vladimir Putin. Solo a Mosca sono state arrestate 1.800 persone mentre a San Pietroburgo i manifestanti fermati sono stati 1.176.

«Twitter aiuta Navalny»

Sulla vicenda Navalny è intervenuto anche il presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev che ha dichiarato in un'intervista ai media russi citata dall'agenzia Tass che l'algoritmo di Twitter aveva suggerito l'account dell’attivista politico a un suo conoscente che si era appena registrato come proveniente dalla Russia, accusando il social di una «lampante politicizzazione». Secondo l’ex presidente russo, l’episodio prova «una posizione assolutamente politicizzata e assolutamente cinica, e per di più, corrisponde a intromettersi negli affari interni russi».

La Russia contro gli Stati Uniti

Mevdev ha anche criticato la politica estera americana: «Apparentemente, i nostri partner negoziali, sia la nuova amministrazione presidenziale che lo stesso presidente, Joe Biden, non ritengono fattibile, per usare un eufemismo, normalizzare i legami con la Federazione Russa, il che, a nostro avviso, è sbagliato». La dichiarazione arriva nonostante il neo eletto presidente Biden abbia recentemente preso accordi con il Cremlino per prolungare il patto sugli armamenti nucleari. Mevdev ha anche criticato l’ex presidente americano Donald Trump dicendo che i suoi anni di governo sono stati «un periodo di delusione» per le relazioni fra Russia e Stati Uniti. In passato, la Russia era stata accusata di essersi intromessa nelle elezioni presidenziali americane del 2016 proprio per favore Trump, risultato poi vincitore contro la candidata democratica, Hillary Clinton.

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