- «In un solo giorno abbiamo ricevuto oltre 20mila telefonate per ricevere supporto legale», dice Maria Kuznetsova, portavoce dell’associazione per la tutela dei diritti umani Ovd Info di Mosca, da una località segreta in Georgia.
- Durante le manifestazioni contro l’invasione gli agenti hanno fermato i passanti in strada “chiedendo” l’accesso ai cellulari. Molti sono stati detenuti senza ragione, interrogati e picchiati con tecniche ai limiti della tortura.
- La tensione interna nel paese è legata a una dimensione generazionale, nella quale l’accesso all’informazione gioca un ruolo centrale. I nativi digitali risultano più indipendenti rispetto ai loro genitori, abituati ad informarsi attraverso radio, televisione e carta stampata.
«In un solo giorno abbiamo ricevuto oltre 20mila telefonate per ricevere supporto legale. In Russia le manifestazioni di protesta e il dissenso verso la guerra crescono di ora in ora. Sono convinta che sempre più persone paleseranno le proprie convinzioni. Anche perché non possono arrestarci tutti». Maria Kuznetsova, portavoce dell’associazione per la tutela dei diritti umani Ovd Info di Mosca, parla da una località segreta in Georgia. La ventiquattrenne russa si è dovuta rifugiare nel paese


