Chico Forti tornerà in Italia: è stata firmata l’autorizzazione al trasferimento dagli Stati Uniti. Lo ha annunciato la premier Giorgia Meloni, in un video girato a Washington. «È il risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo della collaborazione con lo stato della Florida e con il governo degli Stati Uniti che ringrazio», ha detto Meloni. «È un giorno di gioia per Chico per la sua famiglia per tutti noi lo avevamo promesso lo abbiamo fatto e ora aspettiamo in Italia Chico Forti».

ANSA
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Chi è Chico Forti

Nato a Trento l’8 febbraio 1959, Forti è un ormai ex velista e produttore televisivo che negli anni Novanta si è trasferito negli Stati Uniti, a Miami, dove ha fatto fortuna e si è creato una famiglia. La sua situazione è però drasticamente cambiata il 15 febbraio 1998, giorno in cui Chico Forti è stato arrestato per l’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale il velista italiano stava acquistando il Pikes Hotel, una discoteca molto nota all’epoca.Pur professandosi da sempre innocente, Chico Forti è stato condannato – dopo un processo durato appena 24 giorni – all'ergastolo senza condizionale, con l'accusa di omicidio perché ritenuto colpevole «oltre ogni ragionevole dubbio».

Da allora, è rimasto rinchiuso nel Dade Correctional Institution di Florida City, un carcere di massima sicurezza nelle vicinanze di Miami. Nel frattempo in Italia – anche grazie al programma di Italia 1 Le Iene, che ha indagato approfonditamente riaccendendo i riflettori sulla sua vicenda giudiziaria – si è creato un movimento di opinione che invoca giustizia per Chico Forti.

IL PROCESSO

Chico Forti, al secolo Enrico, negli anni Novanta sembrava essere il classico cittadino italiano che aveva trovato fortuna oltreoceano. A Miami, tra l'altro, aveva incontrato la sua compagna, dalla quale ha avuto 3 figli. La sentenza, però, ha spazzato via la sua vecchia vita, dando inizio a un calvario giudiziario che sembra oggi avere finalmente una fine.

I giudici americani hanno accusato Chico Forti di “felony murder”, ovvero di un omicidio compiuto in esecuzione di un altro reato. Nel caso specifico, Forti avrebbe ucciso Dale Pike in esecuzione di una truffa verso di lui e suo padre. Secondo la difesa dell’ex velista, però, è stato lui a essere truffato da Pike e il padre. Al punto che, prima della condanna per omicidio, Forti è stato assolto da otto capi d’accusa riguardanti la frode.

Inoltre, la difesa di Chico insiste sugli errori commessi dalla polizia nella fase delle indagini: negligenze e approssimazioni che avrebbero poi orientato il giudizio della corte. Nemmeno il giudizio di condanna, secondo Forti, è riuscito a dimostrare il movente dell’omicidio.

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