Se gli Stati Uniti non «frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri. Chi ne sopporterà le catastrofiche conseguenze?» Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang è stato durissimo alla tradizionale conferenza stampa a margine dei lavori parlamentari annuali. Per Qin «contenimento e repressione non renderanno grande l'America e non fermeranno il rinnovamento della Cina».

Il ministro è tornato anche sul pallone aerostatico transitato di recente sul territorio americano – un «incidente inaspettato» – e abbattuto. Gli Stati Uniti «hanno agito con una presunzione di colpa, reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l'incidente» ha detto Qin a questo proposito.

Il conflitto e la Russia

Qin è tornato anche sulla presunta «mentalità da guerra fredda» che Pechino da qualche tempo attribuisce a Washington e che ha chiesto agli Stati Uniti di mettere da parte nel piano di pace che ha presentato per provare a riattivare trattative diplomatiche nel conflitto ucraino. 

«La Cina difenderà i propri interessi nazionali di sicurezza e sviluppo e si opporrà alla mentalità da Guerra Fredda. Cercheremo legami con nuovi amici e rafforzeremo legami con i vecchi amici» ha detto il ministro, e «respingeremo la separazione delle economie e le sanzioni unilaterali. Avremo il multilateralismo come modo per progredire e renderemo la governance globale più equa e giusta». Questo caposaldo di politica estera secondo Qin va coltivato soprattutto con la Russia, con cui il rapporto è già ottimo. 

«La relazione tra Cina e Russia è basata sul non confronto e non prende di mira altri paesi. Il mondo avrà una forza trainante per il multilateralismo». Tuttavia, ha ribadito il ministro, Pechino non ha mai fornito armi a Mosca: «La Cina non è l'artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile».

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