scenari

Il popolo non mette in dubbio il “mandato del cielo” di Xi

  • Da Urumqi a Pechino, da Chengdu a Shanghai e in altre tredici città, le proteste infiammate dai network studenteschi non hanno riguardato la natura dello stato cinese né le fondamenta del contratto sociale, bensì l’attuale gestione da parte della leadership in carica di un momento di crisi socioeconomica.

  • Alla ricetta perfetta per la fine del “mandato del cielo”, la “dinastia” comunista (beninteso, lungi dall’essere davvero tale) ha risposto con tattiche già note: con il bastone, la censura, e con la carota.

  • Resta da valutare l’implementazione delle nuove politiche e l’efficacia dell’azione repressiva nell’evitare la creazione di un precedente: il cambio di rotta va, infatti, letto come la concessione di una leadership forte e omogenea a un popolo plurale, attivo e consapevole.

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