REPORTAGE DALLA CISGIORDANIA

«Qui esistere significa resistere». Viaggio nella “gazificazione” della West Bank

«Ci rifiutiamo di odiare, anche se rischiamo la vita»: così dice Daoud della famiglia Nassar, che ha fondato la fattoria Tent of Nations. Il fatto è che lo spazio della società civile palestinese nella West Bank si restringe ogni giorno di più. A Hebron l’insediamento israeliano ha preso forma nel centro della città: circa 800 coloni, protetti da 650 soldati, che a forza di leggi ad hoc, checkpoint e violenza hanno spinto i residenti ad andare via

«Trattenete le energie perché dopo Gaza ci prenderemo anche la Cisgiordania. Quello sì che sarà il momento giusto per fare le foto», grida un uomo con la testa che sporge dal finestrino del furgone bianco di cui è alla guida. Che rallenta la corsa per aver la certezza di essere udito. Le parole di quell’uomo con la kippah e i riccioli che scendono ai lati del viso rompono non solo il silenzio che governa il centro di Hebron, la zona H2, controllata dalle forze di difesa israeliane. Ma infrange a

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