Decine di migliaia di sfollati a Catatumbo in fuga dalle guerriglie ai confini. Intanto il Paese piega la testa agli Usa e accetta il rimpatrio dei migranti
«Rischiamo di tornare al passato, la paura è tanta». Josè ha 55 anni, è un desplazado, uno sfollato a causa del conflitto interno in Colombia, vive a Santa Marta ed è visibilmente preoccupato. Lo incontriamo davanti un bar del centro città, uno dei tanti pensati per i turisti che la affollano. Il telegiornale che passa nella tv del bar parla di 32mila sfollati e oltre 100 morti: il bilancio provvisorio della crisi che sta avvenendo a Catatumbo fa riemergere nella memoria collettiva un periodo ch



