La polizia federale belga ha condotto un blitz contro i lobbisti del colosso cinese delle telecomunicazioni sospettati di aver corrotto una quindicina di eurodeputati. Tra i fermati anche l’italiano Valerio Ottani.
A più di due anni dallo scoppio del Quatargate, lo scandalo di corruzione e riciclaggio emerso nel 2022, un nuovo scandalo scuote il Parlamento europeo. Questa mattina un centinaio di investigatori belgi hanno condotto un blitz, su ordine del giudice istruttore finanziario e della procura federale, effettuando perquisizioni a tappeto a Bruxelles, in Vallonia e nelle Fiandre.
Durante l’operazione sono stati fermati diversi lobbisti legati al colosso cinese delle comunicazioni Huawei. Stando a quanto emerge dalle prime notizie diffuse dai media belgi, tra i fermati vi sarebbe anche l’italiano Valerio Ottati, 41 anni direttore degli affari pubblici dell'ufficio Huawei presso l'Unione Europea dal 2019. Al momento non risulta tra gli indagati nessun europarlamentare.
Secondo quanto riportato dai media belgi, la presunta corruzione in questa vicenda avrebbe assunto la forma di doni di oggetti di valore, biglietti per partite di calcio casalinghe dell'RSC Anderlecht o trasferimenti di alcune migliaia di euro. «La corruzione» ha confermato la procura federale, «sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi, sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come la remunerazione per posizioni politiche o persino regali eccessivi, come spese di vitto e di viaggio, o persino inviti regolari a partite di calcio».
In questo contesto, Ottani si sarebbe occupato di organizzare gli incontri con i parlamentari con cui, visto il suo passato ruolo di assistente di due ex eurodeputati, intratteneva rapporti costanti. Secondo i primi risultati dell'indagine, l'obiettivo è quello di contrastare le pressioni ostili di Washington, intensificatesi nel 2019, volte a escludere le compagnie di telecomunicazioni cinesi dai mercati sensibili. Per contrastare le accuse di spionaggio e sostenere l'apertura del mercato europeo agli investimenti cinesi.
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