Se gli alieni esistono, non possiamo ancora darlo per certo. Si sa solo che 144 oggetti o fenomeni aerei, documentati dai militari nei cieli degli Stati Uniti a partire dal 2004, non hanno ancora una spiegazione. In alcuni casi (18, descritti in 21 report) è praticamente sicuro che non siano stati causati da una tecnologia conosciuta dagli Stati Uniti. È praticamente questo, solo questo, quanto si legge in un report d’intelligence, di sole nove pagine, condiviso venerdì, 25 giugno, con il Congresso degli Stati Uniti. 

È la prima volta che un report ufficiale del Pentagono sui cosiddetti fenomeni o oggetti aerei non identificati (gli Uap o Ufo) è condiviso pubblicamente. È probabile che darà nuova linfa alle speculazioni di chi crede nell’esistenza degli alieni. Nella comunità scientifica c’è però qualche diffidenza in più: manca infatti qualsiasi prova a supporto.

Mancano i dettagli che possano escludere altre ipotesi: come il fatto che siano stati fenomeni atmosferici naturali, esperimenti di tecnologie di altri paesi, effetti ottici, il frutto di sensori difettosi o errori nelle rilevazioni (che quasi sempre, si legge nel report, non sono di alta qualità). Nel complesso, sottolineano diversi esperti, il report è piuttosto deludente perché non arriva ad alcuna conclusione.

La pressione 

C’è un punto che è comunque importante: come minimo, è certo che la questione dei fenomeni aerei venga ormai presa molto seriamente, anche nei suoi risvolti pubblici, come una possibile minaccia alla sicurezza nazionale. Per la quale – si legge nel report – occorrerebbero maggiori finanziamenti, per permettere rilevamenti e indagini migliori.

Tutto questo si inserisce in un discorso generale, con una forte pressione culturale e politica sulla necessità di indagare su quanto succede nei cieli degli Stati Uniti.

Poco più di un anno fa, sono stati pubblicati ufficialmente alcuni video che mostrerebbero la presenza di oggetti non identificati. Nell’estate, il dipartimento della difesa ha organizzato un gruppo di lavoro per cercarne una spiegazione. Nel contesto dei finanziamenti per il Covid, l’allora presidente, Donald Trump, ha stanziato dei fondi specifici proprio per lo studio degli Uap.

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